giovedì 12 luglio 2012
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​E la chiamano beneficenza. Il caso delle fondazioni umanitarie che elargiscono ingenti fondi per impedire la nascita di nuovi bambini nei Paesi dove la vita è ancora onorata come un dono e una gioia è tra i più eloquenti paradossi del nostro tempo. Per non guardare in faccia aborti, sterilizzazioni e contraccezione a pioggia si parla di «salute riproduttiva», equiparata a meritevoli battaglie per la vita come quelle contro la fame o l’Aids. Ma non è altro che una campagna di brutale annessione culturale travestita da pelosa filantropia. Attraverso tetre iniziative come quella lanciata ieri dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, col beneplacito del governo inglese, l’Occidente che vuole replicare tristemente se stesso esporta in tutto il mondo la propria cultura nichilista, alimentata dal culto autolesionista dell’implosione demografica, ovviamente nel nome della "libertà". Si combatte la vita nel nome dell’uomo, e la si chiama generosità. Non ci vuole un genio del software per capire dov’è l’errore.
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