mercoledì 4 febbraio 2015
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​Violenza chiama solo violenza. Non impressionerà certo i vertici del Califfato la decisione della Giordania di accelerare l’esecuzione della jihadista Sajida al-Rishawi, che doveva essere scambiata con il pilota di Amman barbaramente arso vivo e sepolto con un bulldozer dagli uomini dell’Is. Il filmato della nuova esecuzione diffuso ieri, mentre in Francia un aspirante terrorista attaccava un obiettivo ebraico, mostra quanto lo Stato islamico si voglia solo accreditare come una efficiente e moderna macchina di morte, contro la quale non può bastare la risposta militare. Va isolato anche politicamente, economicamente, culturalmente, socialmente e religiosamente. Nessuna complicità, di alcun tipo, è più possibile né accettabile.
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