sabato 18 febbraio 2012
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Cancellare uno schiaffo in faccia alla verità è difficile. Ed è difficile chiedere scusa a se stesso prima che a chiunque altro (nessuno di noi lo aveva preteso) allungando incredibilmente la lista dei presi di mira. Difficile, quasi, come gridare, sperando di essere creduto, che Avvenire e Famiglia Cristiana sono fatti da giornalisti che non si curano di Dio e distolgono lo sguardo dalla vita e dalla morte degli uomini e delle donne del nostro tempo (lui dov’era quando Avvenire chiedeva alla Rai di far parlare quelli che lottano la vita e si misurano col dolore e la morte?). Ma probabilmente è ancora più difficile pensare di poter sostituire un indicativo condito di imperiosa malizia («Avvenire e Famiglia Cristiana devono chiudere definitivamente») con un condizionale ingeneroso e furbetto («andrebbero chiusi se…»). Non si prendono in giro milioni di persone, non si può pensare di riuscirci, neanche se si canta bene e si ottiene “carta bianca” dalla Rai. Peccato. Davvero peccato.  PS Insomma, caro Celentano, la delusione resta e s’aggrava. E come s’è capito ieri sera in diretta tv non è solo nostra.
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