venerdì 28 agosto 2015
​L'8 settembre, su decisione del cardinale Scola, l'arcidiocesi apre un ufficio per aiutare le coppie in difficoltà. Quattro gli obiettivi.
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L’“Ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati” dell'arcidiocesi di Milano apre i battenti. L'attività inizierà martedì 8 settembre. Come si ricorderà è stato istituito, con decreto, il 6 maggio dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola per accompagnare le persone il cui matrimonio è andato in crisi. A guidare l’ufficio sarà don Diego Pirovano, 42 anni, sacerdote ambrosiano, giudice presso il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo, cui rimarrà comunque in forza. Dopo essersi laureato alla all’Università Statale di Milano, don Pirovano si è perfezionato a Roma negli studi di Diritto canonico, presso la Lateranense e la Gregoriana. Nell’attività del nuovo organismo di Curia don Pirovano sarà coadiuvato da due collaboratori, don Luigi Verga, parroco a Bareggio, e suor Chiara Bina, suora francescana di Madre Rubatto. Il personale dell’Ufficio riceverà su appuntamento in tre sedi differenti. In particolare, a Milano, in Arcivescovado, in piazza Fontana 2 (il lunedì, mercoledì e venerdì); a Lecco, presso la basilica di San Nicolò, (il martedì), a Varese, presso la basilica di San Vittore (il giovedì). Per prenotare i colloqui occorrerà telefonare alla segretaria dell’Ufficio al numero 02/8556279 dalle 9.00 alle 12.30 da lunedì a venerdì. Si potrà farlo a partire dal martedì 1° settembre. È possibile contattare l’ufficio anche via mail: accoglienzaseparati@diocesi.milano.it. La sede milanese dell’Ufficio, inoltre, è aperta al pubblico senza appuntamento il lunedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. Come specificato dal decreto d’istituzione saranno quattro gli obiettivi dell’Ufficio: Primo. Tentare un cammino di riconciliazione, inviando la coppia che è già separata o in procinto di divenirlo, ai Consultori familiari, presenti in ogni zona della Diocesi. Secondo. Aiutare i fedeli a comprendere la propria collocazione all’interno della Chiesa e a vivere cristianamente la nuova condizione. Terzo. Accompagnare verso un’eventuale introduzione alla domanda per lo scioglimento del vincolo. Quarto. Introdurre la domanda per la verifica della nullità matrimoniale.       «Negli auspici e nella volontà dell’Arcivescovo, questo nuovo organismo vuole offrire un aiuto pastorale e paterno a tutti coloro che si trovano in una condizione di unione familiare problematica, sostenendo, al contempo, la loro vocazione cristiana da vivere anche in un momento di difficoltà, nella prospettiva che ci sta indicando il Sinodo sulla Famiglia che vede proprio nella famiglia un dono offertoci dalla Grazia e una presenza che ci permette di vivere i rapporti di ogni giorno alla luce del Vangelo», spiega monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale della Diocesi di Milano.
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