sabato 31 gennaio 2015
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​La presidenza della Conferenza episcopale italiana, in una nota, saluta "rispettosamente e con viva soddisfazione" il nuovo capo dello Stato, augurandogli "che il suo alto servizio aiuti efficacemente il Paese a ritrovare la via di uno sviluppo integrale, assicurando per questo la preghiera della Chiesa che è in Italia. Possa il nuovo Presidente della Repubblica Italiana sostenere la fiducia e le attese di quanti ogni giorno si impegnano per una società più giusta e più umana. Confermiamo la più leale collaborazione per la promozione dell'uomo e per il bene del Paese".Monsignor Galantino, segretario generale dei Cei, ha espresso gli auguri al presidente Mattarella in diretta mentre era negli studi di Tv2000. "Auguri a tutta l'Italia", ha esordito, considerando la rapidità dell'elezione come un segnale positivo rivolto a "tutti quanti hanno desiderio di venire fuori dalla mancanza di speranza". "All'onorevole Mattarella - ha detto Galantino - chiederei che ci richiami all'essenziale della Costituzione se come governo, politici e amministratori, ma anche come semplici cittadini distraiamo il nostro orecchio e cuore dai veri bisogni del Paese". "Veramente - ha aggiunto il segretario Cei - abbiamo tutti bisogno di essere aiutati ad avere un occhio menopartigiano e meno incattivito, carico di spirito di servizio. E dalla biografia di Sergio Mattarella vengono fuori tutte queste opportunità". 

L'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, è "molto contento" per l'elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica. Un "uomo discreto, impegnato, attivo", che "non ha mai strumentalizzato la sua storia personale, non ha mai speculato sul fatto di essere il fratello di Piersanti, ucciso dalla mafia". "Un altro motivo di soddisfazione - ha detto all'Adnkronos il cardinale Romeo - è dovuto al fatto che in tempi ragionevoli si è riusciti a dare un assetto stabile alla nazione, in un momento in cui il Paese è interessato da una crisi sociale ed economica che rende incerto il futuro".

"Fa piacere - osserva l'arcivescovo di Palermo - che sia stato nominato il primo Capo dello Stato siciliano. Conosco personalmente Mattarella, un cristiano che non ha mai ostentato la sua fede. Parliamo spesso dell'Italia, della nostra Sicilia, della necessità di dare un colpo d'ala. Portano il suo nome importanti operazioni di riassetto istituzionale come la riforma della Difesa e la legge elettorale".
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