sabato 19 novembre 2011
Ci sono sacerdoti in missione non a chilometri di distanza, ma a due passi dalle nostre case: sono i 38mila i sacerdoti italiani il cui sostentamento è affidato ai fedeli.
Offerta e trasparenza, il circolo virtuoso di Mimmo Muolo
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Ci sono sacerdoti in missione non a chilometri di distanza, ma a due passi dalle nostre case. Sono trentottomila e il loro sostentamento è affidato ai fedeli, come nelle comunità cristiane delle origini.L’appello della Giornata nazionale offerte per i preti diocesani, che si celebrerà domani nelle ventiseimila parrocchie italiane, è tutto qui. In una presa di coscienza, che può diventare una scelta di vita. Quella di domandarsi, da dove viene la remunerazione dei nostri presbiteri? O chi provvede ai preti da noi incontrati nella vita, ed oggi anziani o malati? E così, scegliere di donare un contributo una o più volte l’anno, a nome proprio o della famiglia, per affiancarli nella missione. Un grazie di profondo valore spirituale, che non pesi sul budget familiare, in tempi di severa crisi economica. Perché basta dare poco, in tanti, a chi fa tanto.Domani, a fine celebrazioni domenicali per la Solennità di Cristo Re, a ricordare quest’opportunità di vicinanza ai sacerdoti, saranno gli incaricati diocesani o i collaboratori dei parroci. In chiesa, anche locandine e pieghevoli con i bollettini postali per donare.Inoltre, per far conoscere di più le «offerte», partirà domani un nuovo spot televisivo. Diretto da Stefano Palombi, con musiche di Andrea Guerra. Al centro dei trenta secondi, quest’anno girati a Napoli, storie di preti italiani attivi tra gli ultimi. Come don Antonio Vitiello, storico fondatore nel 1981 nel rione Sanità della onlus «La Tenda», un tetto per senza fissa dimora e nuovi poveri, oltre che tossicodipendenti, sul modello del Ceis di don Mario Picchi. O come don Tonino Palmese, docente di teologia all’Università Pontificia di Napoli, vicino alle famiglie delle vittime di camorra e attivo, con l’associazione «Polis» (Vittime innocenti delle mafie), anche sul fronte dell’educazione alla legalità, del riutilizzo per progetti diocesani di beni sequestrati alla camorra, fino alla pastorale carceraria tra i minori di Nisida.Con loro, a scandire istanti e opere dal Paese di invisibili, a cui questi sacerdoti si dedicano, anche don Luigi Stradella, presenza amica nelle corsie ospedaliere e nei campi rom e don Giuseppe Mazzafaro, parroco, tra gli organizzatori con la Caritas diocesana delle mense per i poveri del capoluogo partenopeo.«I sacerdoti oggi rispondono alle necessità spirituali e materiali della nostra società con dedizione, sobrietà e concretezza. Per questo abbiamo voluto trasmettere altrettanta dose di realismo allo spot tv che chiede di accompagnarli nel ministero» spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa. Per sostenerli non serve molto. «Il valore dell’offerta è nella partecipazione di tanti fedeli alla missione sacerdotale – prosegue Calabresi –. Basta anche un euro al mese, poco come rinunciare ad un caffè, per dire loro grazie. Oltretutto, dando forza alle offerte per il sostentamento, liberiamo risorse 8xmille per progetti caritativi, dal momento che oggi continua a venire dalle firme il contributo maggiore per la remunerazione del clero diocesano».È infine «Insieme ai sacerdoti» il nuovo logo che conclude i fotogrammi televisivi. Un passo già dentro il portale offerte www.insiemeaisacerdoti.it a cui, a partire dalla Giornata nazionale, tutti i siti delle parrocchie italiane sono invitati a collegarsi. Perché è anche dal web, oltre che attraverso il conto corrente postale, quello bancario e la donazione diretta agli Istituti diocesani sostentamento clero, che si può donare la propria offerta.
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