venerdì 27 novembre 2015
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​Sono arrivati dai vicoli fangosi, sotto la pioggia, già prima dell'alba, per poter vedere Papa Francesco, che oggi ha visitato la chiesa di San Giuseppe Lavoratore nella bidonville di Kangemi, a Nairobi, dove vivono oltre 100.000 persone. In migliaia si sono assiepati attorno allachiesa per accogliere il Pontefice. Il 14enne Kelvin Mutwiri, chevive tra la spazzatura, è arrivato portando come dono un ritrattodel Pontefice. "Papa Francesco, io non voglio essere un ragazzo di strada, prega per me", è stata una delle preghiere rivolte al pontefice dai bambini aiutati dalla chiesa. "Papa Francesco, io sono malato, prega per me".
"Si sono preparati per questa messa, hanno scritto messaggi epreghiere", ha raccontato padre Vittorio, responsabile dei programmi di aiuto per i bambini di strada. Il regalo di Mutwiri è stato realizzato durante un corso di pittura, usato per la riabilitazione dei giovani. "Cerchiamo di offrire loro qualche aiuto, abbiamo una scuola di pittura, in modo che possano ritrovarsi - ha aggiunto il padre - cerchiamo di favorire il loro reinserimento. Sentono la dignità di essere di nuovo una persona. Prima erano stati rifiutati, ora partecipano di nuovo alla vitadegli altri".

L'ex bambino di strada James, oggi 36enne, è cresciuto nelle strade di un'altra baraccopoli, Mathere, e anche lui è stato aiutato da padre Vittorio: "Sono venuto per vedere il Santo Padre, per avere la sua benedizione, spero di vederlo e magari di parlargli. Padre Vittorio mi conosce da tanto tempo. Fu lui a dirmi: 'Non andare in stradà. Mi ha cambiato la vita. Mi ha donato le parole di Dio". "Il Papa era visibilmente commosso. Ad un certo punto ha pianto", ha raccontato all'Adnkronos suor Ida Lagonegro, che lavora a Kangemi nel centro di assistenza alle madri in difficoltà e che stamani ha accolto papa Francesco a San Giuseppe Lavoratore. Il Papa, insieme ad ammalati e ai disabili dello slum, ha visto il documentario sulle situazioni di grande degrado in Africa (solo a Nairobi ci sonosette slum) e, ad un certo punto, come racconta suor Ida, si ècommosso e ha pianto.

Il primo pensiero del Pontefice, come ha raccontato la religiosa, "èstato per anziani e disabili. Li ha salutati ad uno ad uno. E ha dettoin maniera chiara che acqua e servizi sono beni indispensabili pertutti". Ad ascoltare il Papa, oltre ai poveri, alle quattro suore che aiutano in iniziative per favorire l'inserimento professionale e alla comunità dei padri gesuiti, c'erano anche dei politici. In particolare, racconta suor Lagonegro, "c'era un parlamentare musulmano che anni fa è rimasto vittima di violenza e si trova su una sedia a rotelle. È rimasto molto colpito dalle parole del Papa che ci ha aperto i cuori. E poichè chi ha sentito non è come chi non sente, sono convinta che qualcosa cambierà anche per la nostra realtà".
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