sabato 2 novembre 2013
​La Santa Sede pubblica oggi il documento preparatorio che comprende anche un questionario sulla vita familiare. Ecco la presentazione su Avvenire del 2 novembre. Tra le trentotto domande, la diffusione e l’accoglienza della pastorale familiare, il tema delle convivenze e le altre situazioni irregolari, la sessualità, le cause di nullità matrimoniali. Dalle risposte che arriveranno la traccia per i lavori dell’assemblea nel 2014.
Le 38 domande: il documento
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Non era mai capitato nella storia della Chiesa che si avvertisse l’esigenza di indire due Sinodi a un anno di distanza l’uno dall’altro sullo stesso argomento. In realtà la doppia convocazione decisa da papa Francesco per il biennio 2014-2015 sul tema della famiglia rientra nello stesso grandioso progetto. Verificare innanzi tutto lo "stato di salute" della famiglia nel mondo, indagare le conseguenze determinate su genitori e figli da una certa cultura del relativismo e del disimpegno, dare voce al malessere espresso da tante famiglie cristiane che vorrebbero trovare nuove strade per testimoniare la fedeltà alla propria vocazione.
 
Questa amplissima ricognizione sfocerà nel Sinodo straordinario dell’ottobre 2014 che permetterà ai vescovi di ragionare sulla base di un quadro certo di dati e di situazioni. La seconda tappa sarà poi il Sinodo ordinario del 2015, in cui si cercheranno le linee operative per la pastorale. Si darà insomma concretezza di proposte e di decisioni con l’obiettivo di rispondere al male oscuro che minaccia le radici della cellula fondamentale della società e della Chiesa. Prevedere oggi se e come cambierà la teologia del matrimonio e della famiglia, sarebbe fare torto alle capacità di analisi e di riflessione dei pastori e degli esperti che saranno impegnati nel biennio 2014-2015. Per la raccolta delle informazioni sulle condizioni delle famiglie è già stato inviato ai vescovi di tutto il mondo un documento, comprendente anche questionario con 38 domande che dovrà essere compilato entro i primi mesi del prossimo anno. 
Per fornire risposte esaurienti e dettagliate, i vescovi sono stati invitati anche a consultare associazioni, movimenti, gruppi che lavorano per e con la famiglia. In ogni comunità, già dalle prossime settimane, sarà quindi avviata una sorta di verifica allargata sulla base della traccia fornita dal documento preparatorio. Il testo si apre con un’analisi dei problemi più urgenti del panorama familiare. Elenca le situazioni di disagio, auspica il rinnovo della pastorale, richiama le famiglie che ricoprono incarichi ecclesiali ad ogni livello a farsi carico delle situazioni più difficili. Non si rinuncia ad elencare tutta una serie di snodi problematici – convivenze tra persone che escludono l’idea stessa del matrimonio, matrimoni misti, madri surrogate, unioni tra persone dello stesso sesso, nuclei monoparentali – ma il tono non è di condanna aprioristica né di esclusione.
 
L’attenzione verso le famiglie ferite in uno spirito di misericordia e di apertura, secondo le indicazioni più volte espresse in questi mesi da papa Francesco, appare il filo conduttore della riflessione. D’altra parte il vangelo del matrimonio e della famiglia non si fonda su una dottrina artificiosa ma ha radici bibliche ben solide, se è vero che una delle più luminose chiavi di lettura della storia della salvezza individua proprio nel filone nuziale – Cristo sposo della Chiesa sposa – uno percorso privilegiato. Non a caso la seconda parte del documento inviato ai vescovi si apre ripercorrendo i fondamenti biblici del magistero coniugale e familiare. Al termine ecco le domande. Innanzi tutto si chiedono informazioni sulla diffusione e sull’incidenza della pastorale familiare. Ambito che permetterà di mettere in luce gli aspetti positivi dell’esistente.
Molti interrogativi riguardano le situazioni matrimoniali difficili. Si punta innanzi tutto a valutare il grado di consapevolezza delle persone che hanno fatto scelte disarmoniche rispetto alle indicazioni della Chiesa ma, allo stesso tempo si cerca di capire se e come il digiuno eucaristico imposto ai divorziati risposati rappresenti motivo di sofferenza e di disagio. Non mancano neppure domande sulla nullità matrimoniale e sulla possibilità di snellire le procedure canoniche. Importanti infine le domande che puntano a comporre un quadro più dettagliato sugli aspetti della sessualità e della vita di relazione.
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