venerdì 16 marzo 2012
La risposta della Fraternità San Pio X al documento teologico proposto dalla Santa Sede quale condizione per il ritorno dei seguaci di monsignor Lefebvre alla piena comunione "non è sufficiente a superare i problemi dottrinali". Lo ha comunicato il cardinale William Joseph Levada.
Segreteria di Stato: indagine in corso sulla fuga di documenti
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La risposta della Fraternità San Pio X al documento teologico proposto dalla Santa Sede quale condizione per il ritorno dei seguaci di monsignor Marcel Lefebvre alla piena comunione "non è sufficiente a superare i problemi dottrinali che sono alla base della frattura tra la Santa Sede e la Fraternità". Lo ha comunicato il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, cardinale William Joseph Levada, al superiore generale della Fraternità, monsignor Bernard Fellay, in un colloquio durato oltre due ore, "guidato - tiene a precisare la Santa Sede - dalla preoccupazione di evitare una rottura ecclesiale dalle conseguenze dolorose e incalcolabili".

Nel corso dell'incontro di oggi nel Palazzo dell'ex Sant'Uffizio - al quale hanno partecipato anche il segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Luis Francisco Ladaria, e il segretario della Commissione Ecclesia Dei, monsignor Guido Pozzo, mentre il vescovo Fellay era accompagnato da suo assistente l'abbè Nelly - è stata dunque evitata dalla Santa Sede una totale chiusura, facendo presente che Benedetto XVI che ancora spera nella ricomposizione. Il comunicato di oggi ricorda le ultime fasi della "trattativa" iniziata all'indomani dell'elezione del Papa tedesco con un udienza concessa a monsignor Fellay a Castelgandolfo, cui fece seguito nel 2007 il motu proprio "Summorum pontificum" che liberalizza il rito tradizionale e nel 2009 la revoca delle scomuniche allo stesso Fellay e agli altri tre vescovi consacrati illecitamente da Lefebvre il 30 giugno 1978, uno dei quali era il nagazionista Richard Williamson il che ha attirato forti critiche. Successivamente per quasi due anni i rappresentanti della Chiesa Cattolica e della Fraternità si sono confrontati in periodiche riunioni al termine delle quali è stato proposto dalla Santa Sede, si legge nel testo diffuso alla fine della mattinata, "un Preambolo Dottrinale, accompagnato da una Nota preliminare, quale base fondamentale per raggiunge

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