sabato 4 luglio 2015
​Dalla Pontificia Università "Giovanni Paolo II" e dall'Accademia di Musica di Cracovia. E il Papa emerito nel ringraziamento ha parlato della musica "che scaturisce dall'esperienza dell'amore".
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​Questa mattina a Castel Gandolfo il Papa emerito Benedetto XVI, ha ricevuto il dottorato honoris causa da parte della Pontificia Università "Giovanni Paolo II" di Cracovia e dell'Accademia di Musica di Cracovia. A conferire le due lauree è stato il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e Gran Cancelliere della Pontificia Università "Giovanni Paolo II".  E Benedetto XVI nell'occasione ha pronunciato un discorso sulla musica, una delle arti a lui più care. "Rimane indelebilmente impresso nella mia memoria come non appena risuonavano le prime note della Messa dell'incoronazione di Mozart, il cielo quasi si aprisse e si sperimentasse molto profondamente la presenza del Signore". Il Papa emerito ha spiegato che la musica scaturisce dall'"esperienza dell'amore" ma anche da quella "della tristezza, l'essere toccati dalla morte, dal dolore e dagli abissi dell'esistenza". Infine, "il terzo luogo d'origine della musica è l'incontro con il divino, che sin dall'inizio è parte di ciò che definisce l'umano. Forse è possibile affermare che in realtà anche negli altri due ambiti, l'amore e la morte, il mistero divino ci tocca e, in questo senso, è l'essere toccati da Dio che complessivamente costituisce l'origine della musica".Ratzinger riconosce la bellezza delle arti in tutte le culture e le religioni ma sottolinea che "in nessun'altro ambito culturale c'è una musica di grandezza pari a quella nata nell'ambito della fede cristiana: da Palestrina a Bach, a Handel, sino a Mozart, Beethoven e Bruckner. La musica occidentale è qualcosa di unico, che non ha eguali nelle altre culture". Nel consegnare le lauree a Ratzinger, il cardinale Dziwisz ha espresso gioia e gratitudine. "L'accettazione in forma eccezionale di questa distinzione la consideriamo - ha detto il vescovo polacco - come segno della stima che Vostra Santità ha sempre nutrito nei confronti di san Giovanni Paolo II. Egli personalmente, il Papa santo, fu sempre pieno di gratitudine per il suo più vicino collaboratore, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Siamo certi che ora egli ci guardi dall'alto e si rallegri del nostro incontro".
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