lunedì 7 dicembre 2015
Nella terza udienza del processo nel Tribunale della Città del Vaticano riguardante il furto dei documenti riservati della Santa Sede sono state esaminate le “eccezioni” poste dalla difesa e la richiesta di quest’ultima di esibire testimoni.
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Il processo in corso in Vaticano per la sottrazione di documenti riservati, non è ancora entrato nella fase dibattimentale. Nella terza udienza, tenutasi oggi a partire dalle 9.42 e fino alle 11.30, sono state esaminate le “eccezioni” poste dalla difesa e la richiesta di quest’ultima di esibire testimoni. La Corte – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi a seguire le fasi del processo, durante il briefing svoltasi presso la Sala Stampa della Santa Sede – dopo un’ora di Camera di Consiglio ha respinto la richiesta di eccezione presentata da Francesca Immacolata Chaouqui, che chiedeva di essere giudicata da un tribunale italiano e non da quello vaticano, poiché tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro con la Santa Sede, secondo il Motu proprio del 2013, devono essere giudicati in Vaticano. Respinta, inoltre, la sua richiesta di ottenere lo “status” di rifugiato politico. Il Tribunale vaticano ha, invece, ammesso la richiesta formulata da monsignor Lucio Angel Vallejo Balda di acquisire le mail e il materiale contenuto nel computer sequestrato relativi agli scambi con la Chaouqui, riservandosi però la nomina di un consulente d’ufficio. Anche la richiesta di quest’ultima di una perizia informatica sulle conversazioni whatsapp, sms e mail è stata accolta, con la presenza di un perito di parte. Nicola Maio ha visto accettata la sua richiesta di mettere a disposizione il proprio cellulare. “Non ammissibile” la richiesta di perizia psicologica avanzata dall’avvocato di monsignor Vallejo Balda. Ammessa, invece, la perizia psichiatrica che quest’ultimo ha dichiarato di tenere in un cassetto del proprio appartamento. Al termine della terza udienza, il processo per sottrazione di documenti riservati svoltosi oggi in Vaticano, la Corte ha accolto tutte le richieste dei testimoni – 12 in tutto – avanzate dalla difesa. Nel dettaglio, è stata accolta la richiesta di presentare come teste Mario Benotti, da parte di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda. Sei i testimoni richiesti e ammessi da Francesca Immacolata Chaouqui: i cardinali Santos Abril Y Castello e Pietro Parolin, monsignor Konrad Krajewski, monsignor Paolo Lojudice, Lucia Ercoli e padre Vittorio Trani. Monsignor Abbondi è il teste richiesto e accettati da Nicola Maio. Quattro i testimoni citati e accolti da Gianluigi Nuzzi: Paolo Mieli, Paolo Mondani, Mario Bernardi, Paola Brazzale. Rinviata a data da destinarsi la prossima udienza, una volta effettuate tutte le perizie necessarie.
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