mercoledì 20 maggio 2015
​Attese 250mila persone per la cerimonia del 23 maggio. Anche 12 capi di Stato e 1.100 sacerdoti. E si lavora per far rinascere la radio cattolica che trasmetteva le omelie del vescovo-martire.
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"El Salvador prepara i giorni più importanti della sua storia". Lo afferma la Radio Vaticana che commenta così i titoli dei giornali di questi giorni di vigilia della beatificazione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, prevista sabato prossimo a San Salvador. Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia Fides, si parla della presenza di 250 mila persone, di almeno 12 capi di Stato e di un sistema di sicurezza mai visto prima nella capitale. "Abbiamo aspettato 35 anni", dice una donna che tutti i giorni partecipa alla messa celebrata presso la tomba dell'arcivescovo ucciso il 24 marzo 1980. Le autorità della Chiesa e del governo hanno unito le forze per preparare la cerimonia di beatificazione che si terrà sabato 23 maggio a Plaza Las Americas, con la statua di El Salvador del Mundo, patrono della capitale, come testimone. Anche le diverse comunità parrocchiali e i movimenti cattolici si preparano a partecipare, iniziando dal pellegrinaggio che si svolgerà venerdì 22 maggio alle ore 16, partendo dalla cattedrale fino alla cappella della tomba dell'arcivescovo. Sabato 23 saranno più di 1.100 i sacerdoti che si concentreranno nel seminario dove ha studiato anche monsignor Romero.  "La notizia della beatificazione di monsignor Romero è arrivata quando la comunità diocesana preparava la festa del centenario della sua nascita (15 agosto 1917) avvenuta a Ciudad Barrios (San Miguel)", rileva la Radio Vaticana, sottolineando che tra le attività suggerite per ilcentenario c'è la programmazione di un ciclo di lezioni sulla vita del Beato, da tenere nelle scuole pubbliche e private. Questa iniziativa, afferma l'arcivescovo di San Salvador, monsignor Josè Luis Escobar, "mira a tramandare il messaggio di amore e unità offerto da Romero al suo popolo". Si lavora infine per ripristinare la radio cattolica "Y.s.s.x", "la voce Panamericana", attraverso cui l'arcivescovo Romero trasmetteva le sue omelie raggiungendo così tutte le persone. Per questo motivo la radio subì due attentati dinamitardi contro le sue strutture nel 1980. Monsignor Escobar ha informato che si lavora per far ripartire l'emittente, in modo di poter ritrasmettere i discorsi e le omelie di monsignor Romero di cui si è conservata la registrazione.
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