martedì 30 settembre 2014
​La persecuzione nei confronti dei cristiani e delle minoranze al centro dell'intervento del Segretario di Stato vaticano all'Onu.
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La persecuzione nei confronti dei cristiani e delle minoranze è stata al centro dell'intervento del Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ieri alla 69esima sessione della Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York .Per preservare la pace nel mondo, ha sottolineato Parolin, c’è bisogno di una rinnovata azione delle Nazioni Unite contro gli attacchi terroristici. "La mia delegazione – ha detto il cardinale Parolin - desidera ricordare che è lecito e urgente per fermare l'aggressione ricorrere all'azione multilaterale e ad un uso proporzionato della forza, ma “abbiamo la responsabilità - ha detto - di proteggere i più deboli". Il Segretario di Stato vaticano ha inoltre espresso delusione perché finora la comunità internazionale si è caratterizzata per le sue voci contraddittorie, e addirittura il silenzio, sui conflitti in Siria, in Medio Oriente e Ucraina. "Qui con voi oggi, non posso non menzionare i molti cristiani e le minoranze etniche, che negli ultimi mesi hanno subito la persecuzione atroce in Iraq e Siria. Le loro richieste – ha detto Parolin - devono essere per noi un impegno costante a rispettare e promuovere la dignità di ogni singola persona, come voluta e creata da Dio".Inoltre Parolin ha sottolineato che è fondamentale che ci sia un’unità d'azione per il bene comune, evitando il fuoco incrociato di veti e ha auspicato un’azione rinnovata delle Nazioni Unite.
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