sabato 20 luglio 2013
La città brasiliana (Foto Siciliani) si affolla di giovani (700mila in arrivo solo nel fine settimana) in attesa del Pontefice, che partirà lunedì da Roma. Intanto Papa Francesco sabato pomeriggio a sorpresa si è recato a pregare a Santa Maria Maggiore. (Francesco Ognibene)
 

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L’attesa finalmente è finita: dopo un conto alla rovescia partito sulla spianata di Cuatro Vientos il 21 agosto 2011, quando chiudendo la Gmg di Madrid davanti a due milioni di giovani Benedetto XVI le consegnò ufficialmente il testimone della Giornata mondiale, Rio de Janeiro è pronta per dare il benvenuto ai giovani di tutto il mondo – ne sono attesi 700mila tra domenica e martedì, quando la Jmj 2013 prenderà ufficialmente il via – e soprattutto a Papa Francesco, che arriva lunedì alle 16 locali (le 21 in Italia) per il primo viaggio internazionale del pontificato. Nella sua America Latina. Dedicato ai giovani. Punteggiato di gesti per sottolineare l’importanza delle “periferie esistenziali”. Sotto il segno di Aparecida, il santuario mariano brasiliano che il Papa visiterà mercoledì e dove sei anni fa l’episcopato latinoamericano firmò un documento ecclesiale di svolta che lanciava una vera e propria missione continentale e che reca trasparente l’impronta del futuro Papa. Il programma di Francesco integra il calendario classico della Giornata mondiale con alcuni gesti destinati a svolgere una vera catechesi esplicita. La presenza del Pontefice è prevista nella festa di accoglienza di giovedì 25 sulla spiaggia di Copacabana – un luogo che si annuncia di straordinario impatto emotivo sui giovani –, con la previsione di un milione di presenze, cui poi seguirà venerdì la Via Crucis, sabato la Veglia al Campus Fidei di Guaratiba e domenica la Messa del Mandato nella medesima immensa spianata a nord di Rio. Ma il Papa ha voluto anche aggiungere mercoledì la visita all’Ospedale San Francesco per inaugurare un reparto destinato al disagio giovanile e creato grazie al contributo della Chiesa italiana con l’otto per mille, la visita giovedì alla favela di Varginha, l’incontro venerdì con alcuni giovani detenuti, oltre al pellegrinaggio ad Aparecida. Un’agenda densa di messaggi.Francesco trova una metropoli gioiosa e ferita: la cordiale accoglienza riservata dalla gente carioca a ogni visitatore, trattato sempre con squisita cortesia, si intreccia alle sofferenze di una città che è lo specchio del Paese, dove alla ricchezza più appariscente si affianca la lama sanguinante delle favelas arrampicate sulle colline che si affacciano sull’oceano. Un contrasto stridente, nella natura di questa terra, che sta imparando a conoscere il migliaio di giovani italiani impegnati nella settimana missionaria, premessa efficace della Gmg. Sono loro l’avanguardia degli 8.500 giovani italiani (ma con gli italo-brasiliani che si stanno iscrivendo in queste ore la cifra potrebbe salire a oltre 10mila) attesi da domenica a Rio, e che troveranno un punto di riferimento a Casa Italia, la parrocchia dei padri Barnabiti dentro il reticolo di strade del quartiere di Copacabana trasformata da venerdì in un centro italianissimo di pastorale giovanile. Inaugurata ufficialmente nella mattinata di sabato con una Messa presieduta dal segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata e concelebrata tra gli altri dal sottosegretario monsignor Domenico Pompili e da don Michele Falabretti con don Mimmo Beneventi, direttore e vice del Servizio nazionale di pastorale giovanile, Casa Italia è la “regia” della spedizione italiana, la più numerosa dall’Europa. Qui i giovani italiani troveranno il kit del pellegrino (tutti gli altri devono fare la coda al Sambodromo, maxi-centro di smistamento dei giovani di ogni Paese), l’indirizzo della famiglia dove saranno accolti (il quartiere ha spalancato le porte ai nostri ragazzi) e un supporto religioso e materiale. Domenica è prevista qui la Messa per chi sarà già arrivato a Rio. La “festa della fede” sta per cominciare: le premesse perché Rio sia il luogo ideale per scavare un’impronta nell’anima dei giovani ci sono tutte.Il Papa a Santa Maria Maggiore prega la protezione della VergineE nel pomeriggio di sabato Papa Francesco è andato a sorpresa a pregare a Santa Maria Maggiore a Roma per "chiedere alla Vergine - come spiega una nota della sala stampa vaticana - la sua protezione per il prossimo viaggio apostolico in Brasile, per i giovani che si riuniranno nella Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro e per tutti giovani del mondo".Il Papa è giunto alla Basilica verso le 16.45, dove è stato accolto dal Cardinale Arciprete Santos Abril y Castelló, è entrato dalla porta laterale presso la Sacrestia e si è subito recato alla Cappella dove si trova l'immagine della Madonna Salus Populi Romani e dove erano riuniti i canonici della Basilica e la comunità dei Padri domenicani. Davanti all'icona mariana il Papa ha sostato a lungo in preghiera silenziosa, per oltre mezz'ora, poi ha offerto un omaggio floreale ed ha acceso un cero che recava anche il logo simbolico della Giornata della Gioventù di Rio de Janeiro.
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