giovedì 5 febbraio 2015
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Non c’è posto nel ministero per coloro che abusano dei minori: lo ribadisce Papa Francesco in una Lettera ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che da venerdì 6 febbraio per la prima volta si riunisce per la sua plenaria in Vaticano. La Commissione è stata istituita dallo stesso Pontefice nel marzo dell'anno scorso “con lo scopo di offrire proposte e iniziative orientate a migliorare le norme e le procedure per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili”. Il Papa ha chiamato a farne parte “personalità altamente qualificate e note per il loro impegno in questo campo”. Fare tutto il possibile per sradicare da Chiesa piaga abusi Nella Lettera, Papa Francesco ricorda l’incontro commovente, nel luglio dell’anno scorso, con alcune persone che hanno subito abusi sessuali da parte di sacerdoti: lì ha potuto sperimentare personalmente “l'intensità delle loro sofferenze” e “la solidità della loro fede”. Ciò – scrive - lo “ha ulteriormente confermato nella convinzione che occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati”. Per questi motivi, lo scorso dicembre ha aggiunto alla Commissione alcuni nuovi membri, in rappresentanza delle Chiese particolari di tutto il mondo. La Chiesa non risparmia sforzi per tutela minori In questo contesto, il Papa ritiene che “la Commissione potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento” per aiutarlo ad “animare e a promuovere l'impegno dell'intera Chiesa” a “mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia”. “Le famiglie – afferma - devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”. Verifica periodica adempimento norme Occorre anche “vigilare con attenzione – sottolinea il Papa - affinché si dia piena attuazione alla Lettera circolare emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il 3 maggio 2011, per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici. E' importante che le Conferenze Episcopali si dotino di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro adempimento. Al Vescovo diocesano e ai Superiori maggiori spetta il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili”. Disponibili all'incontro con le vittime Inoltre, le Diocesi e gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica “sono esortati ad individuare programmi di assistenza pastorale, che potranno avvalersi dell'apporto di servizi psicologici e spirituali. I Pastori e i responsabili delle comunità religiose – è l’invito di Papa Francesco - siano disponibili all'incontro con le vittime e i loro cari: si tratta di occasioni preziose per ascoltare e per chiedere perdono a quanti hanno molto sofferto”. Collaborazione piena Per tutti questi motivi, il Pontefice chiede ai presidenti delle Conferenze Episcopali e ai superiori degli Istituti di vita consacrata “la collaborazione piena e attenta con la Commissione per la Tutela dei Minori”. Il lavoro della Commissione – spiega - comprende “l'assistenza a voi e alle vostre Conferenze, attraverso il reciproco scambio di ‘prassi virtuose’ e di programmi di educazione, formazione e istruzione per quanto riguarda la risposta da dare agli abusi sessuali”. Riparare ingiustizie “Ci aiuti Maria Santissima, Madre della tenerezza e della misericordia – conclude il Papa - a compiere con generosità e rigore il nostro dovere di riconoscere umilmente e di riparare le ingiustizie del passato e ad essere sempre fedeli al compito di proteggere coloro che Gesù predilige”.
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