sabato 25 ottobre 2014
Siate testimoni di speranza anche nella precarietà. E’ il messaggio che Francesco ha inviato al Convegno Cei, in corso a Salerno, sul tema “Nella precarietà la speranza”.
Bregantini: non dimentichiamo poveri e precari
COMMENTA E CONDIVIDI
Siate testimoni di speranza anche nella precarietà. E’ l’esortazione che Papa Francesco rivolge a tutti i giovani senza lavoro. L’occasione è il messaggio inviato al Convegno Cei, in corso a Salerno, sul tema “Nella precarietà la speranza”.  Forti del Vangelo, non perdete la speranza anche “in un tempo segnato da incertezze, smarrimento e grandi cambiamenti”. Papa Francesco ha parole di incoraggiamento per i giovani senza lavoro. Nelle visite compiute in Italia, sottolinea, “ho potuto toccare con mano la situazione di tanti giovani disoccupati, in cassa-integrazione o precari”. E ribadisce che questo “non è solo un problema economico, è un problema di dignità”. E aggiunge che “dove non c’è lavoro, manca la dignità, l’esperienza della dignità di portare a casa il pane!” E purtroppo, annota, “in Italia sono tantissimi i giovani senza lavoro”. Davvero, prosegue con rammarico il Papa, “si ha la sensazione che il momento che stiamo vivendo rappresenti la passione dei giovani. È forte la cultura dello scarto: tutto ciò che non serve al profitto viene scartato”. E ancora una volta ammonisce che scartando i giovani si scarta “il futuro di un popolo”. Questa è la “precarietà”, scrive il Pontefice. “Ma poi – aggiunge – c’è l’altra parola: speranza. Nella precarietà, la speranza”. “Come fare a non farsi rubare la speranza nelle sabbie mobili della precarietà?”, si chiede Francesco. “Con la forza del Vangelo – è la sua risposta - Il Vangelo è sorgente di speranza, perché viene da Dio, perché viene da Gesù Cristo che si è fatto solidale con ogni nostra precarietà”. Voi, si legge ancora nel messaggio, “siete giovani che appartenete alla Chiesa, e perciò avete il dono e la responsabilità di mettere la forza del Vangelo in questa situazione sociale e culturale”. Il Vangelo, conclude, “genera attenzione all’altro, cultura dell’incontro, solidarietà. Così con la forza del Vangelo sarete testimoni di speranza nella precarietà”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: