mercoledì 30 ottobre 2013
​Il Pontefice: il legame con chi è morto è indissolubile, continua nell'altra vita, è unione spirituale che nasce dal battesimo, non viene spezzata dalla morte. «Anche io, come tutti, ho avuto dubbi nel cammino di fede». L'appello: «Riconciliazione in Iraq». In piazza San Pietro 80mila fedeli. E un bambino sale sulla jeep. IL TESTO
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"Il legame profondo e indissolubile con coloro che hanno varcato la soglia della morte" è stato evocato questa mattina da Papa Francesco presentando il brano del "Credo" relativo alla vita eterna e alla comunione dei santi. Siamo, ha detto nella catechesi all'Udienza generale di oggi, "una sola grande famiglia tra terra e cielo, che si realizza nella preghiera di intercessione".La "comunione nella fede" tra i vivi, e dei vivi con i morti, "è una realtà che ci fa fratelli, ci accompagna nel cammino della vita". Lo ha affermato il Papa nella udienza generale. "La comunione dei santi - ha detto papa Francesco - va al di là della vita terrena, va al di là e continua nell'altra vita, è una unione spirituale che nasce dal battesimo, non viene spezzata dalla morte, ma grazie al fatto che Cristo è risorto, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna". "C'è un legame profondo e indissolubile - ha aggiunto papa Bergoglio - tra coloro che sono pellegrini in questo mondo e coloro che hanno varcato la soglia per entrare nella eternità, tra tutte le anime del purgatorio e tutte le anime che sono già in paradiso, ... una sola grande famiglia, questa comunione - ha spiegato il Pontefice - si realizza soprattutto nella preghiera di intercessione. Abbiamo questa bellezza, - ha concluso - la memoria della fede, una realtà che ci fa fratelli, che ci accompagniamo nel cammino della vita, e ci troveremo lassù in cielo, andiamo con gioia, la gioia di avere tanti fratelli battezzati che camminano con noi, e anche con l'aiuto di questi fratelli e sorelle che fanno questa strada verso il cielo e quelli in cielo che pregano per noi, avanti su questa strada, - ha esortato - e con gioia"."Anch'io, come tutti, ho avuto dubbi nel cammino di fede».Tutti abbiamo sperimentato insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi: tutti e anche io". Con queste parole Papa Francesco ha commentato questa mattina in piazza San Pietro il brano del Credo che riguarda la vita eterna e la comunione dei santi. "L'insicurezza - ha spiegato - è parte del cammino della fede, tutto ciò non deve stupirci: tutti siamo fragili, tutti abbiamo limiti, non bisogna spaventarsi". A tranquillizzarci, secondo il Pontefice, deve essere la verità della fede per la quale "l'amore di Dio brucia anche i nostri peccati". "In questi momenti difficoltosi - ha spiegato Papa Bergoglio - è necessario confidare nell'aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l'umiltà di aprirsi agli altri". Infatti, "la nostra fede ha bisogno del sostegno degli altri, specialmente nei momenti difficili". "Quanto è bello - ha concluso il Papa - sostenerci gli uni gli altri nell'avventura meravigliosa della fede!"Sono più di 80mila i fedeli e i pellegrini arrivati in piazza San Pietro per l'Udienza generale di papa Francesco in piazza San Pietro. Il Papa, come di consueto, ha fatto vari giri di piazza sulla jeep scoperta poi, raccogliendo l'invito festoso dei pellegrini, è sceso dalla jeep, andando incontro ad anziani e bambini in visibilio. In piazza anche bambini con il saio bianco che, alla vista del Pontefice, lo hanno letteralmente preso d'assalto. Mentre la vettura era ferma, poi, un bambino di 4 o 5 anni ha potuto montare sul pianale accanto a Francesco che gli ha parlato per qualche istante a bassa voce. Appello per la pace. "Vi invito - ha detto il Papa in un "appello" al termine della udienza generale - a pregare per la cara nazione irachena purtroppo colpita quotidianamente da tragici episodi di violenza perché trovi la strada della riconciliazione, della pace, dell'unità e della stabilità".​

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