lunedì 15 settembre 2014
​Padre Lombardi: la persecuzione dei cattolici all'epoca del comunismo e la convivenza tra diverse religioni i temi chiave del viaggio di domenica del Pontefice. Nessuna minaccia legata all'Isis.
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​​Il martirio all'epoca del regime comunista e il dialogo, anche politico, tra fedi, sono i due temi-chiave del viaggio che il Papa compirà domenica in Albania. Lo ha sottolineato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. La visita di un giorno sarà l'occasione per fare un "omaggio per il martirio, vi fu una persecuzione terribile da parte del comunismo ateo" e il Papa "vuol rendere omaggio a questo aspetto della vita della Chiesa e delle confessioni e religioni in questo paese", ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede. "Come egli stesso ha notato - ha proseguito Lombardi - gli interessa molto incoraggiare un clima di convivenza serena e armonica in modo tale che la buona convivenza tra diverse confessioni e religioni possa essere un messaggio anche per altri paesi e altre parti del mondo, considerto che la maggioranza della popolazione è musulmana e la presenza cattolica e ortodossa è consistente". Era stato lo stesso Jorge Mario Bergoglio a preannunciare il senso del prossimo viaggio in Albania sul volo di ritorno dalla Corea del Sud: "Alcuni dicono che il Papa ha uno stile di incominciare tutte le cose dalla periferia. Ma no, vado in Albania perché? Per due motivi importanti. Primo, perché sono riusciti a fare un governo - pensiamo ai Balcani! -, un governo di unità nazionale tra islamici, ortodossi e cattolici, con un consiglio interreligioso che aiuta tanto ed è equilibrato. E questo va bene, è armonizzato. La presenza del Papa è per dire a tutti i popoli: "Si può lavorare insieme!". Io l'ho sentito come se fosse un vero aiuto a quel nobile popolo. E l'altra cosa: se pensiamo alla storia dell'Albania, è stata religiosamente l'unico dei Paesi comunisti che nella sua Costituzione aveva l'ateismo pratico. Se tu andavi a Messa era anticostituzionale. E poi, mi diceva uno dei ministri, che sono state distrutte - voglio essere preciso nella cifra - 1.820 chiese. Distrutte! Ortodosse, cattoliche… in quel tempo. E poi, altre chiese sono state trasformate in cinema, teatro, sale da ballo... Io ho sentito che dovevo andare: è vicino, in un giorno si fa...". Padre Lombardi ha escluso che ci siano particolari problemi legati alla sicurezza. "Tutti sono preoccupati per la storia dell'Isis e per ciò che sta accadendo in Medio Oriente, la situazione è preoccupante per il mondo di oggi, ma se la domanda è se ci risultino minacce specifiche o ci siano preoccupazioni specifiche per cui si prendono misure particolari la risposta è no" ha detto, rispondendo ai giornalisti durante un briefing dedicato al viaggio del Papa in Albania. "Non risultano minacce o rischi specifici per cui cambi il modo in cui il Papa si comporta o il modo in cui il viaggio viene organizzato", ha detto padre Lombardi. "Si va tranquilli in Albania, si userà la jeep di piazza San Pietro, il Papa desidera essere senza ostacoli nel suo incontro con la gente", ha detto ancora il direttore della sala stampa.
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