venerdì 13 maggio 2016
Francesco ha fatto merenda coi ragazzi disabili. La comunità di Ciampino fa parte della famiglia dell’Arche, fondata da Jean Vanier nel 1964: al centro «l'elogio dell'imperfezione»
Il Papa a sorpresa visita i ragazzi della comunità «Il Chicco»
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Carezze. Parole sussurrate. Tenerezze. Inattese, perché i responsabili della comunità Il Chicco, a Ciampino, sono stati avvisati che Papa Francesco sarebbe andato a trovare i loro ragazzi disabili poco prima. E poi Salvatore che gli è rimasto attaccato tutto il tempo della visita e diceva che gli «batteva forte il cuore». Poi altri due ragazzi che continuavano a chiedere se fosse «quello vero». E quella frase alla fisioterapista: «Lei ha detto due parole fondamentali, "relazione" e fantasia"».

Una visita che Francesco ha voluto fare per dare «un altro segno contro la cultura dello scarto». Perché «non si può essere privati di amore, gioia e dignità soltanto perché portatori di una disabilità mentale». E, ancora, perché «nessuno può permettersi di discriminare in forza di preconcetti che emarginano e rinchiudono nella solitudine famiglie e associazioni», come ha spiegato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

La comunità Il Chicco fa parte della famiglia dell’Arche (L’Arca), fondata da Jean Vanier nel 1964, presente in trenta Paesi nei cinque continenti e che, insieme all'associazione "Fede e Luce", si dedica alle persone più deboli della società. La comunità di Ciampino venne fondata nel 1981 e attualmente ospita diciotto persone con grave disabilità mentale, che vengono accolte e rese protagoniste della loro vita e di quella di chi si dedica loro. Visto che il principio fondante dell'Arca è "l’elogio dell’imperfezione".

E così il Papa ha visitato l’intera struttura (che comprende due case famiglia), si è seduto a far merenda coi ragazzi, ascoltando le parole semplici di Nadia, Salvatore, Vittorio, Paolo, Maria Grazia, Danilo… Ma ha anche pazientemente fatto le foto con ciascuno di loro e sempre con loro, tenendosi per mano, ha pregato nella piccola cappella della comunità. I responsabili della comunità lo hanno ringraziato e gli hanno detto «la preghiamo Santità, si faccia rivedere, abbiamo bisogno di lei». E Francesco ha risposto: «Qui mi avete toccato il cuore».Non aveva rinunciato, prima, ad abbracciare uno per uno, disabili e volontari. E neppure, quando era arrivato, a portar qui pastarelle, frutta di stagione, ciliegie, pesche e una somma come contributo personale, che ha consegnato al responsabile. La Comunità del Chicco vive di pochi sussidi regionali mentre è affidata alla Provvidenza la gran parte dell’aiuto necessario per l’assistenza.

Il gesto di Francesco è avvenuto nel corso dell’iniziativa giubilare i Venerdì della misericordia. «Papa Francesco ha espresso con questa visita uno dei tratti più salienti che esprimono il suo pontificato: l’attenzione ai più semplici e più deboli», ha spiegato ancora padre Lombardi. «Portando loro la tenerezza e l’affetto, ha voluto dare il segno concreto di come si può vivere l’anno della misericordia»

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