giovedì 13 giugno 2013
​«Adesso deve uscire un'enciclica a quattro mani» che «aveva cominciato papa Benedetto XVI. Lui me l'ha consegnata». Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza i membri del XIII Consiglio Ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi. IL DISCORSO (Nella foto, l'incontro a Castel Gandolfo tra papa Francesco e il Papa emerito il 23 marzo)
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Per la nuova evangelizzazione “occorre lasciarci condurre” dallo Spirito Santo “anche se ci porta su strade nuove”. È l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto, oggi, nel discorso consegnato ai 25 membri del XIII Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, ricevendoli in udienza nella Sala del Concistoro. “La trasmissione della fede cristiana è lo scopo della nuova evangelizzazione e dell’intera opera evangelizzatrice della Chiesa, che - ha sottolineato il Papa - esiste proprio per questo”. “L’espressione ‘nuova evangelizzazione’, poi, mette in luce la consapevolezza sempre più chiara che - ha aggiunto - anche nei Paesi di antica tradizione cristiana si rende necessario un rinnovato annuncio del Vangelo, per ricondurre a un incontro con Cristo che trasformi veramente la vita e non sia superficiale, segnato dalla routine”. Papa Francesco, dunque, incoraggia “l’intera comunità ecclesiale a essere evangelizzatrice, a non aver paura di ‘uscire’ da sé per annunciare, confidando soprattutto nella presenza misericordiosa di Dio che ci guida”. Il discorso di Papa Francesco si è concentrato poi sul Sinodo dei vescovi che è stato, ha osservato, “uno dei frutti del Concilio Vaticano II”.Papa Francesco ha anche annunciato che porterà a termine l’Enciclica che era stata iniziata dal Papa emerito Benedetto XVI. "Adesso deve uscire un'enciclica a quattro mani" che "aveva cominciato papa Benedetto XVI. Lui me l'ha consegnata, è un documento forte. Il grande lavoro lo ha fatto lui", ha aggiunto, facendo riferimento all'Enciclica sulla fede che il Papa emerito stava scrivendo prima di rinunciare al soglio."Ho pensato che l'Anno della Fede - ha spiegato papa Francesco - avrà fine senza un bel documento che potrà aiutarci. Ho pensato a questo: un'esortazione sull'evangelizzazione. Si può prendere tutto dal Sinodo ma in una cornice più larga. Mi è piaciuta l'idea e andrò su quella strada. Ho scritto qualcosa, ad agosto starò più tranquillo e da casa potrò fare qualcosa ed andare più avanti".

Il Pontefice ha spiegato poi che sull’Esortazione post-sinodale prevede di lavorare riprendendo tutto il Sinodo sulla nuova evangelizzazione che si è tenuto a ottobre dello scorso anno, ma “in una cornice più larga” che è quella “dell’evangelizzazione in genere”. Il Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi riunito in questi giorni ha riflettuto anche sui temi della prossima Assemblea Generale Ordinaria. Anche sui temi suggeriti ha risposto Papa Francesco. Anzitutto, nel 2015 sono 50 anni dalla Gaudium et Spes da cui si possono prendere temi che riguardano “i rapporti Chiesa-mondo”, la dignità umana, la famiglia, la tecnologia... Il Papa ha rilevato, in particolare, la serietà dei problemi della famiglia, del fatto che oggi tante persone non si sposano, convivono e il matrimonio diventa “provvisorio”. Ha anche parlato della questione dell’ecologia, in particolare in rapporto alla “ecologia umana”. Sul piano antropologico Papa Francesco ha evidenziato la problematica della laicità diventata laicismo, della secolarizzazione praticamente. Infine, ha toccato il tema della sinodalità e del suo rapporto con il ministero petrino, intorno a cui ruotano molte attese.

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