sabato 15 ottobre 2011
​La crisi economica favorisce le difficoltà relazionali nelle famiglie. E, sommandosi ai problemi occupazionali, "i conflitti di coppia creano una complessa situazione di disagio che influenza lo stesso vivere sociale". Lo ha sottolineato Benedetto XVI nel discorso rivolto alla Fondazione  la Centesimus annus".
Benedetto XVI ai prefetti: «Quasi sacra la funzione civile» (IL TESTO DEL DISCORSO)
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La crisi economica favorisce le difficoltà relazionali nelle famiglie. E, a loro volta sommandosi ai problemi occupazionali, "i conflitti di coppia, quelli generazionali, quelli tra tempi della famiglia e per il lavoro, creano una complessa situazione di disagio che influenza lo stesso vivere sociale". Lo sottolinea Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi alla Fondazione "Centesimus annus" alla quale chiede di impegnarsi per "una nuova sintesi armonica tra famiglia e lavoro", a cui la dottrina Sociale della Chiesa può dare il suo contributo. Infatti, nella visione cristiana, economia e famiglia si salvano insieme.
Ricordando i venti anni dell'enciclica "Centesimus annus", il Papa elenca in questa prospettiva i "quattro compiti" che Giovanni Paolo II aveva indicato per le famiglie cristiane: "la formazione di una comunità di persone; il servizio alla vita; la partecipazione sociale e la partecipazione ecclesiale"."Sono tutte funzioni - spiega - alla cui base c'è l'amore, ed è a questo che educa e forma la famiglia". "L'amore - afferma Ratzinger citando il suo venerato predecessore - tra l'uomo e la donna nel matrimonio e, in forma derivata ed allargata, l'amore tra i membri della stessa famiglia è animato e sospinto da un interiore e incessante dinamismo, che conduce la famiglia a una comunione sempre più profonda ed intensa, fondamento e anima della comunità coniugale e familiare".
"Allo stesso modo - ricorda il Papa - l'amore è alla base del servizio alla vita, fondato sulla cooperazione che la famiglia dona alla continuità della creazione, alla procreazione dell'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio". Ed è, continua il Pontefice, "primariamente nella famiglia che si apprende come il giusto atteggiamento da vivere nell'ambito della società, anche nel mondo del lavoro, dell'economia, dell'impresa, deve essere guidato dalla Caritas, nella logica della gratuità, della solidarietà e della responsabilità gli uni per gli altri". Infatti, "le relazioni tra i membri della comunità familiare - osserva il Papa citando ancora il beato Giovanni Paolo II - sono ispirate eguidate dalla legge della gratuità che, rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda".
Per Benedetto XVI, "in questa prospettiva la famiglia, da mero oggetto, diventa soggetto attivo e capace di ricordare il 'volto umanò che deve avere il mondo dell'economia". E, conclude rivolto a economisti e imprenditori che partecipano ai lavori della Fondazione 'Centesimus annus', "se questo vale per la società in genere, assume rilievo ancora maggiore nella comunità ecclesiale" nella quale "la famiglia ha un posto di rilievo: non è semplicemente destinataria dell'azione pastorale, ma ne è protagonista, chiamata a prendere parte all'evangelizzazione in modo proprio e originale, mettendo al servizio della Chiesa stessa e della società il proprio essere e il proprio agire". 
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