sabato 12 settembre 2015
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"Al centro sempre la persona, non il Dio denaro". Lo ha raccomandato Papa Francesco a dirigenti e dipendenti con i familiari della Banca di Credito Cooperativo di Roma, ai quali ha ribadito la necessità di "un uso solidale e sociale del denaro, nello stile della vera cooperativa, dove non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale". "Dovete continuare - ha chiesto il Papa ai bancari - ad essere un motore che sviluppa la parte più debole delle comunità locali e della società civile, pensando soprattutto ai giovani senza lavoro e puntando alla nascita di nuove imprese cooperative". "Partecipando attivamente alla globalizzazione, perché sia globalizzazione della solidarietà", secondo Francesco "la BCC può essere il nucleo intorno a cui si costruisce una grande rete per far nascere imprese che diano occupazione, per sostenere le famiglie, per sperimentare il microcredito e altri modi di umanizzare l'economia". Tutto questo, ha scandito, "per dare l'opportunità che ogni uomo e ogni donna abbia quella dignità che dà il lavoro".L'indicazione offerta dal Papa ai bancari è dunque quella di "essere protagonisti nel proporre e realizzare nuove soluzioni di welfare, a partire dal campo della sanità". "Preoccuparvi del rapporto tra l'economia e la giustizia sociale, mantenendo al centro la dignità e il valore delle persone", ha insistito, esortandoli a "facilitare e incoraggiare la vita delle famiglie, e proporre soluzioni cooperative e mutualistiche per la gestione dei beni comuni, che non possono diventare proprietà di pochi né oggetto di speculazione"."Ogni cooperativa - ha riassunto - è chiamata ad applicare queste linee alla propria missione specifica. Voi siete una cooperativa di credito, e siete la più grande Banca di Credito Cooperativo in Italia". Ed anche se "può succedere che una cooperativa diventi una grande impresa", resta che  "non è questa la sfida più importante. La sfida più importante è crescere continuando ad essere una vera cooperativa, anzi, diventandolo ancora di più. Questo significa favorire la partecipazione attiva dei soci. Fare insieme e fare per gli altri"."Naturalmente la sana e prudente gestione vale sempre e per tutti", ha poi concluso il Pontefice ricordando che "alle origini della Casse rurali si auspicava che la cooperativa di credito potesse stimolare altre iniziative di cooperazione", uno spirito che "rimane valido", ed incoraggiando la BCC nelle persone dei suoi dipendenti e dirigenti a "partecipare attivamente e generosamente alla vita di tutto il movimento cooperativo" esercitando "con fedeltà e creatività la missione del credito cooperativo con coerenza e con la gioia che viene quando si opera per il bene comune".
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