lunedì 18 maggio 2015
​Francesco ha aperto l'Assemblea della Conferenza episcopale italiana con un richiamo alla "sensibilità ecclesiale": consolare, aiutare, incoraggiare tutti i fratelli oppressi. «Non essere timidi o irrilevanti nel denunciare la corruzione. E rafforzare l'impegno dei laici» (IL TESTO). Martedì mattina la Prolusione del cardinale presidente Angelo Bagnasco.
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Andare controcorrente, consolare, aiutare, incoraggiare i fratelli oppressi dalle croci, operare per risollevarli... sono alcuni dei verbi usati dal Papa questo pomeriggio, aprendo per la seconda volta consecutiva l'Assemblea generale dei vescovi italiani (dedicata a una verifica della ricezione dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium), per descrivere la vocazione specifica "cristiana ed episcopale".

Il Papa ha descritto le caratteristiche della "sensibilità ecclesiale": "Non essere timidi o irrilevanti" nel denunciare la diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire famiglie, pensionati, lavoratori, comunità cristiane.La sensibilità ecclesiale e pastorale si concretizza anche nel rinforzare il ruolo dei laici, che, se hanno una formazione cristiana autentica, "non dovrebbero avere bisogno del Vescovo-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità" a livello politico, sociale, economico e legislativo. Infine, la sensibilità ecclesiale si rivela nella collegialià e nella comunione tra i vescovi e i loro sacerdoti, tra i vescovi stessi, tra le diocesi ricche e quelle in difficoltà. Collegialità che, nota il Papa, talvolta è indebolita. Ed ecco qualche esempio di tale indebolimento: "Manca l'abitudine di verificare la recezione di programmi e l'attuazione dei progetti. Ad esempio, si organizza un convegno che mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le Comunità, omologando scelte, opinioni e persone, invece di lasciarci trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare". Altro elemento critico, è il "lasciare invecchiare così tanto gli istituti religiosi, monasteri, congregazioni" anziché provvedere ad accorparli "prima che sia troppo tardi sotto tanti punti di vista". Il cardinale Bagnasco nell'indirizzo di saluto diffuso all'inizio dei lavori ha evidenziato che "promuovere la vita, la dignità e la giustizia, in un rinnovato servizio di autentica carità", è il principale intento della Chiesa italiana. "A fare da filo conduttore ai nostri lavori è la volontà di verificare quanto e come le indicazioni di fondo contenute nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium siano state accolte e orientino il cammino delle nostre chiese verso una nuova tappa evangelizzatrice". 

Dopo il discorso di apertura del Papa, i lavori sono continuati a porte chiuse: Francesco ha ascoltato la voce dei vescovi, ne ha accolto le domande e le riflessioni.

Domani, martedì, alle 9 è prevista la Prolusione del cardinale presidente, Angelo Bagnasco. Poi i vescovi si confronteranno sul tema principale dell'assemblea: la verifica della recezione dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium. Tra gli altri argomenti all'ordine del giorno, la preparazione al convegno di Firenze e al Giubileo. I vescovi sono chiamati anche ad alcuni adempimenti di carattere giuridico-amministrativo, legati tra l'altro all'approvazione del bilancio della stessa Conferenza episcopale italiana e alla ripartizione dei fondi dell'8xmille. Inoltre l'Assemblea è chiamata anche a eleggere un vice presidente per l'Italia Settentrionale, i presidenti delle commissioni episcopali, i rappresentanti della Cei alla XVI Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi (4-25 ottobre 2015) e i membri del Consiglio per gli affari economici. Mercoledì 20 maggio, alle 8.30, nella Basilica di San Pietro, ci sarà la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi. Giovedì 21 maggio si svolgerà la conferenza stampa con il cardinale presidente.

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