lunedì 14 novembre 2011
Benedetto XVI dopo l'Angelus: «Venerdì prossomo andrò in Benin per rafforzare la fede e la speranza dei cristiani in Africa e nelle isole adiacenti». «Affido alla vostra preghiera questo viaggio e la gente della amata Africa, specialmente quelli che conoscono l'insicurezza e la violenza».
«Senza carità ogni altro dono è vano» IL TESTO DELL'ANGELUS
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«Sto per recarmi in Benin per rafforzare la fede e la speranza dei cristiani in Africa e nelle isole che ne fanno parte». Lo ha ricordato, ieri mattina, Benedetto XVI, dopo l’Angelus, salutando i pellegrini francesi. «Affido alla vostra preghiera questa viaggio e gli amati popoli dell’Africa, specie quelli che conoscono l’insicurezza e la violenza. Che Nostra Signora d’Africa accompagni e sostenga gli sforzi di tutti coloro che lavorano per la riconciliazione, la giustizia e la pace», ha aggiunto. In tedesco il Papa ha rammentato anche un altro appuntamento: la beatificazione, ieri pomeriggio, del sacerdote martire Carl Lampert a Dornbirn. «Nel tempo oscuro del nazionalsocialismo – ha sottolineato il Pontefice-, ha visto con chiarezza il significato della parola di san Paolo: «Noi non apparteniamo alla notte né alle tenebre". In occasione di un interrogatorio che avrebbe potuto portarlo alla libertà, testimoniò con convinzione: ‘Io amo la mia Chiesa. Io rimango fedele alla mia Chiesa e anche al sacerdozio. Io sto dalla parte di Cristo e amo la sua Chiesa"». «Confidiamo nell’intercessione del nuovo beato affinché anche noi possiamo partecipare con lui alla gioia del Signore», ha concluso il Santo Padre.
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