lunedì 23 novembre 2015

Lotta alla povertà e all'esclusione sociale, il “no alla violenza in nome di Dio sono tra i temi che toccherà il Papa. Metà del Paese vive sotto la soglia di povertà: i cattolici sono 13 milioni e rappresentano il 32% nel Paese.

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Paolo VI è stato il primo Papa a visitare l'Africa nel 1969, lasciando in Uganda un segno di amore per l’intero continente.

Giovanni Paolo II è stato 42 volte nel “continente della speranza”, così definito da Benedetto XVI.

Sono più di 200 milioni i cattolici africani, sempre in crescita negli ultimi 5 anni, stando ai dati diffusi dall’Annuario statistico della Chiesa (aggiornati al 31/12/2013).

 

Papa Francesco sarà per la prima volta in Kenya dal 25 al 27 novembre per portare loro un messaggio di pace e riconciliazione.

In Kenya vivono 42 milioni di abitanti, tra loro ci sono circa 13 milioni di cattolici, 925 sono le parrocchie in tutto il Paese. 38 i vescovi e 2.744 i sacerdoti. Le autorità del Kenya hanno fatto sapere che più di 1,4 milioni di persone parteciperanno alle varie funzioni durante la visita di Papa Francesco dal 25 al 27 novembre.

Il Kenya è la prima tappa del viaggio di Papa Francesco, che visiterà sempre in Africa, l’Uganda e la Repubblica Centrafricana. Quasi la metà del Paese vive sotto la soglia di povertà. Oltre a ribadire la difesa della dignità di ogni uomo e il “no” alla violenza in nome di Dio, il Pontefice tornerà a parlare della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. In vista dell’imminente vertice di Parigi sull’ambiente, Francesco incontrerà anche alcuni diplomatici ai quartieri generali Onu di Nairobi per discutere anche di cambiamento climatico. I vescovi del Kenya hanno chiesto alle quasi mille parrocchie di arrivare con almeno tre autobus ciascuna per la Messa del 26 novembre che si terrà nello spazio aperto dell’Università di Nairobi, dove il Papa concelebrerà l’Eucaristia con sacerdoti e religiosi.

La polizia ha dichiarato che saranno dispiegati 10mila agenti per garantire la sicurezza e l’incolumità del Pontefice e dei partecipanti.

Negli ultimi anni, i militanti islamisti di Al Shabaab, dotati di armamenti sofisticati e capaci di colpire su vasta scala, hanno condotto in Kenya un’ondata di attentati con centinaia di vittime. Fra i più sanguinosi, la strage all’università di Garissa dello scorso aprile in cui hanno perso la vita 148 persone e l’attacco del 2013 al centro commerciale Westgate di Nairobi che ha causato 67 vittime.

 

 

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La curiosità: dopo il Sudafrica, il Kenya è il secondo Paese in Africa per la libertà digitale, collocandosi al 29° posto nella graduatoria stilata da Freedom House. Alla fine del 2014 il numero dei navigatori in rete ha superato i 26 milioni e 100mila. E’ possibile che anche sui social media e nelle pagine online si parlerà molto della visita di Papa Francesco. Per seguire la visita su twitter ci sono gli hashtag #karibupope #popeinkenya 
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