venerdì 16 dicembre 2011
Pubblicati i risultati della Commissione d'inchiesta istituita per indagare sugli abusi sessuali di minori commessi da religiosi e membri del clero. Un olandese su dieci al di sopra dei 40 anni sarebbe stato vittima di avances o abusi da minorenne. Solo tra lo 0,3 e lo 0,9% dei casi i responsabili sarebbero riconducibili alla Chiesa cattolica. Tra il 1945 e il 2010, 800 religiosi e sacerdoti avrebbero commesso abusi.
La sintesi in inglese del rapporto
La nota in inglese della Conferenza episcopale olandese
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Abusi sessuali su minori, una tragedia che ha riguardato l’intera società olandese, non solo la Chiesa. E’ quanto emerge dal rapporto di una commissione d’inchiesta indipendente voluta dalla Chiesa cattolica olandese.La commissione - presieduta dall'ex ministro protestante Wim Deetman e composta da un giudice, da alcuni professori universitari e una psicologa - ha preso il via nel marzo 2010 e nel giro di 9 mesi, fino a dicembre 2010, ha raccolto 2000 segnalazioni, 1795 delle quali riguardanti minori vittime di abusi nell’ambito di istituzioni cattoliche.Per cercare di cogliere il contesto del fenomeno, la commissione ha inviato un questionario a un campione dei denuncianti e a 34 mila olandesi al di sopra dei 40 anni. Denunce e formulari hanno permesso di stabilire che un olandese su dieci, oggi nella fascia d’età al di sopra dei 40 anni, è stato vittima da minorenne di avances sessuali, attenzioni improprie o veri e propri abusi  da parte di un adulto al di fuori della propria cerchia familiare.Solo tra lo 0,3% e lo 0,9% degli olandesi oggi al di sopra dei 40 anni  sarebbe stato molestato da una figura riconducibile alla Chiesa cattolica. Il rischio di abusi in ambito educativo sarebbe stato il doppio rispetto a quello di altri ambienti, ma senza differenze rilevabili tra scuole cattoliche e laiche o di altre confessioni.Il numero di vittime cattoliche, che hanno speso parte della giovinezza in un’istituzione cattolica e che hanno riportato abusi da parte di una figura attiva nelle istituzioni ecclesiali sarebbe stimabile tra 10mila e 20mila, tra il 1945 e il 1981. Abusi compresi fra molto leggeri e molto gravi.La commissione avrebbe rintracciato 800 nomi di sacerdoti, religiosi e insegnanti citati nelle 1795 denunce raccolte.  Almeno 105 di costoro sarebbero ancora in vita. I vescovi olandesi e i direttori degli istituti religiosi si dicono "scioccati" per i risultati della commissione Deetman ."Questo ci riempie di vergogna e dolore", si legge in una nota diffusa dalla Conferenza episcopale.I vescovi riconoscono che le autorità ecclesiali "non hanno agito correttamente e non hanno dato priorità agli interessi e alla cura delle vittime". "Vogliamo lavorare per dare giustizia alle vittime, per ripristinare il loro rispetto e per aiutarli a guarire il più rapidamente possibile", dicono inoltre presuli olandesi. Secondo costoro, per quanto riguarda la volontà di essere vicini alle vittime, la nuova commissione istituita per accogliere lo denunce e lo schema elaborato per una loro compensazione,  va nella giusta direzione. Tuttavia, "le procedure e gli schemi da soli non bastano". "Molto può essere fatto per aiutare le vittime”,  adottando misure "per portare loro aiuto", con il confronto e l'assistenza personale."Lavoreremo  - si legge ancora nella nota - per rendere più facile parlare degli abusi sessuali. Inequivocabili codici di comportamento sono stati preparati, mentre ai programmi di prevenzione verrà dato  grande peso nella preparazione al ministero sacerdotale".In conclusione i vescovi annunciano che adotteranno ogni misura possibile, anche di tipo legale, per impedire il ripetersi delle violenze. "Gli inquirenti - spiegano - saranno informati in accordo con la legge olandese quando si sia in presenza di qualsiasi sospetto di reato".
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