mercoledì 8 ottobre 2014
​Terzo giorno di lavoro in Vaticano. Al centro la crisi della fede e le situazioni critiche in famiglia. Il Papa all'Udienza: pregate per il Sinodo e le famiglie ferite. LO SPECIALE
TESTIMONIANZA Retrouvaille: «Misericordia è riconciliarsi»
UDIENZA «Andiamo avanti verso la piena unità dei cristiani» (TESTO) | FOTO Due bimbi col Papa sulla jeep
Sinodo, «unire verità e misericordia»
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Terza giornata di lavoro, mercoledì, per il Sinodo straordinario sulla famiglia, in corso in Vaticano. La quinta Congregazione generale (se ne svolgono due al giorno - una al mattino e una al pomeriggio) si è focalizzata sul capitolo 2 della II Parte dell'Instrumentum Laboris, il documento di base dei lavori, "Le sfide pastorali sulla famiglia" e ha riguardato 4 temi: la crisi della fede e la vita familiare; situazioni critiche interne alla famiglia; pressioni esterne alla famiglia; alcune situazioni particolari. L'Udienza del Papa: pregate per il Sinodo e per le famiglie feriteIl Papa ha invitato i fedeli, al momento dei saluti finali dell'udienza generale di oggi, mercoledì, in piazza San Pietro, a "far entrare nella vostra preghiera i lavori del Sinodo sulla famiglia che si è aperto domenica scorsa" ed è in corso fino al 19 ottobre in Vaticano. "È un momento importante della vita della Chiesa, come anche per il sostegno alle nostre famiglie spesso ferite e provate in molti modi. Che Dio vi benedica e che benedica le vostre famiglie!".I lavori di mercoledì mattinaI lavori si sono aperti con una breve presentazione del presidente delegato di turno, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida (Brasile), che ha introdotto i quattro temi, specificando che tra le "situazioni critiche interne della vita familiare" ci sono le difficotà di relazione e di comunicazione tra i membri della famiglia, tra i coniugi, tra i fratelli, la disgregazione, le diverse forme di violenza e abuso, le dipendenze da droga, alcol e gioco d'azzardo, i media e i social network. "A tutte queste realtà la Chiesa vuole dare una risposta adeguata ai tempi di oggi", ha detto il cardinale Assis. Tra le influenze esterne, c'è la povertà, il lavoro, le migrazioni. Il cardinale ha poi presentato la signora Jeannette Touré, presidente nazionale dell’Associazione Donne Cattoliche in Costa d'Avorio, sposata con un musulmano. La donna ha detto di aver avuto la possibilità di crescere i 5 figli e i 6 nipoti nella fede cristiana. L'intervento ha introdotto il dibattito sulla Chiesa del Medioriente e dell’Africa del Nord: entrambe vivono in contesti politici, economici e religiosi difficili, con gravi ripercussioni sulle famiglie. Là dove, infatti, le leggi impediscono le riunificazioni familiari, la povertà spinge alla migrazione, dove vi è fondamentalismo religioso e i cristiani non hanno parità di diritti con i cittadini musulmani, si pongono spesso difficili problemi per le famiglie che risultano da matrimoni misti. La sfida della Chiesa, allora – si è detto – è quella di capire quale catechesi si può offrire ai figli nati da tale unioni e come si possa rispondere all’incognita di quei cattolici che, uniti in matrimonio misto, vogliono continuare a praticare la loro fede. Un’ulteriore sfida è rappresentata anche da quei cristiani che si convertono all’islam per sposarsi.Due padri sinodali (Foto Siciliani)

Quanto alla questione dei divorziati risposati, è stato evidenziato che la strada sinodale dovrà certamente occuparsene, con la prudenza richiesta per le grandi cause, ma anche coniugando l’obiettività della verità con la misericordia per la persona e la sua sofferenza. Bisogna ricordare che numerosi fedeli si trovano in questa situazione non per colpa loro. Si è anche riflettuto sull’apporto insostituibile dei fedeli laici all’annuncio del Vangelo della famiglia: soprattutto i giovani, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità compiono un servizio di vitale importanza, portando avanti una missione profetica e controcorrente rispetto all’epoca contemporanea. Ascoltare e credere di più nei laici, dunque, risulta essenziale, poiché è in loro e con loro che la Chiesa può trovare le risposte ai problemi delle famiglie. Altro tema affrontato è stato quello della precarietà del lavoro e della disoccupazione: l’angoscia per la mancanza di un impiego sicuro crea difficoltà nelle famiglie, così come la povertà economica che spesso non permette di avere un’abitazione. È stato ricordato il grande contributo dei nonni alla trasmissione della fede in famiglia e, sempre in riferimento agli anziani, è stato evidenziato quanto sia importante che il nucleo familiare accolga, con solidarietà, cura e tenerezza, le persone della terza età. Uguale sollecitudine deve essere riservata agli ammalati, per vincere quella "cultura dello scarto", da cui spesso Papa Francesco mette in guardia. L'uscita dall'aula del Sinodo (Foto Siciliani)

Il briefing di padre LombardiUna fiaccola, non un faro. Dal Sinodo straordinario sulla famiglia arriva una nuova immagine della Chiesa chiamata a illuminare il mondo e l'umanità. L'auspicio - come ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, nel briefing della tarda mattinata -è che "la luce della Chiesa non sia solo la luce di un faro, che rimane fermo e illumina da lontano; ma sia fiaccola, ovvero luce 'gentile' cheaccompagna gli uomini nel loro cammino, passo dopo passo".

La sessione del pomeriggioLa sesta Congregazione ha riguardato "Le situazioni pastorali difficili" e ha posto l’attenzione tra l'altro sulle unioni tra persone dello stesso sesso, che "esigono un accompagnamento da parte della Chiesa". Il cardinale Raymundo Damasceno Assis ha introdotto la testimonianza dei coniugi Stephen e Sandra Conway, provenienti dal Sud Africa, responsabili regionali per l’Africa di Retrouvailles. 

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