venerdì 15 gennaio 2016
Il Giubileo straordinario della Misericordia verrà celebrato il 16 e il 17 gennaio nell'isola di Lampedusa, la porta d'Italia e d'Europa per migliaia di migranti e rifugiati. Il cardinale Montenegro presiede il rito dell'apertura.
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Il Giubileo straordinario della Misericordia verrà celebrato il 16 e il 17 gennaio nell'isola di Lampedusa, la porta d'Italia e d'Europa per migliaia di migranti e rifugiati. Sabato 16, alle 16, il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, presiederà la celebrazione dei Vespri e aprirà la Porta Santa nel Santuario della Madonna di Porto Salvo. Domenica 17 gennaio, nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, si terrà alle 9.30 alla “Porta d’Europa”, scelta dal cardinale Montenegro come luogo giubilare, una sosta di preghiera e di riflessione sul tema della Giornata “Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia”.

Alle 11 di domenica 17 gennaio, nella parrocchia San Gerlando, il cardinale Montenegro presiederà una celebrazione eucaristica e consegnerà il Crocifisso, dono di Papa Francesco, alla comunità di Lampedusa. Si tratta del crocifisso, la cui Croce è formata da remi di barche, regalato dal presidente cubano Raúl Castro al Papa durante il suo viaggio apostolico a Cuba. In un'intervista alla Radio Vaticana è il cardinale Montenegro a spiegare il significato dell'apertura di una Porta Santa sull'isola di Lampedusa, porta d'Europa per i migranti che fuggono dalla guerra. «Vicino al Santuario ci sono delle grotte: in quelle grotte si radunavano cristiani e musulmani per pregare - ha spiegato il cardinale Montenegro -. È un luogo speciale, potremmo dire, dove gli uomini si sono incontrati e insieme hanno guardato il Cielo. Aprire la Porta di quel Santuario è desiderare che tutti ci sentiamo coinvolti in questa storia che apre il cuore a Dio e il cuore ai fratelli. Lampedusa ha un ruolo importante nella storia del mondo: l’ha avuto e ce l’ha. Ed è proprio attraverso quella Porta che noi ci apriamo, come il Signore ci chiede, verso gli altri, soprattutto verso quelli per cui bisogna usare più misericordia».

 

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