venerdì 25 luglio 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
Percorrerà ben ottocento chilometri sulla sua sedia a ruote elettrica fino al santuario di Santiago de Compostela, portando con sé solo una reliquia di don Carlo Gnocchi nel quinto anniversario della beatificazione, che sarà ricordata solennemente il 25 ottobre a Milano con la Messa in Duomo presieduta dal cardinale Angelo Scola. Partito il 17 luglio da Saint Jean Pied de Port, versante francese dei Pirenei, il 64enne Vincenzo Russo ha deciso di seguire il "Cammino francese e ogni giorno pubblica il diario del suo pellegrinaggio sul sito www.dongnocchi.it. Il primo giorno, giunto a Roncesvalles, ha annotato: «A una manciata di chilometri dalla meta (oggi la tappa ne contava 25), la batteria mi ha lasciato in panne. Mi avevano avvertito per la verità. Ma se non fosse accaduto, non avrei potuto vivere sulla mia pelle la solidarietà degli altri pellegrini, in particolare del ragazzo francese che ha spinto me, la carrozzina e il carrello con il mio frugale bagaglio fino a Roncisvalle. È come se don Carlo avesse voluto tranquillizzarmi: c’è sempre qualcuno pronto a darci una mano». Il 21 luglio, a Estella, l’incontro con un ciclista tedesco che lo ha aiutato quando la carrozzina ha avuto un guasto: «Gli ho detto di scusarmi per il tempo perso e lui, per tutta risposta, mi ha chiesto di fare una foto insieme e mi ha spiegato che per lui non è mai tempo perso quando si incontra una persona speciale... Ci siamo abbracciati, in lacrime, senza parole».Originario di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Vincenzo è stato colpito dalla poliomielite quando aveva tre anni ed è cresciuto nei collegi dell’allora Fondazione Pro Juventute. Laureato in Scienze politiche, è stato direttore di un centro socio-educativo e di una comunità alloggio per minori nel comune di Sesto San Giovanni; ora è docente al corso in educazione professionale dell’Università degli Studi di Milano, con sede alla Fondazione Don Gnocchi. «Farò di tutto per fare deserto intorno e dentro di me. Solo così potrò parlare a don Carlo senza paura. Potrò ridere con lui, urlare con lui, piangere con lui, pregare con lui. Potrò ascoltarlo fino in fondo al cuore. Potrò dirgli quanto bene gli ho voluto e quanto gliene voglio ancora», ha dichiarato Russo prima di cominciare questa sfida. Al suo arrivo - previsto intorno alla metà di agosto - la reliquia del beato verrà accolta nella Cattedrale dedicata all’apostolo Giacomo, per poi trovare "casa" all’Hospital San Nicolas de Puente Fitero, gestito dalla Confraternita di San Jacopo di Compostela, punto di riferimento per migliaia di pellegrini.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: