sabato 24 gennaio 2015
​Domenica è la Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita da Follereau. Sono oltre 200mila i nuovi casi ogni anno. E in molti centri gestiti dalla Chiesa si assistono anche malati di Aids.
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Domenica 25 gennaio si celebra la 62ma Giornata mondiale dei malati di lebbra, istituita nel 1954 dallo scrittore e giornalista francese Raoul Follereau. Ogni anno oltre 200mila persone, di cui molti bambini, contraggono questa malattia curabile.Non si conosce con esattezza il numero dei malati di lebbra nel mondo, anche perché alcuni Stati non vogliono che si sappia della presenza di questa malattia nel loro territorio. La causa principale continua ad essere la povertà, l’assenza di servizi sanitari, di igiene, la scarsa alimentazione ed i pregiudizi culturali, per i segni che la malattia lascia sul corpo.Oggi poi in molti lebbrosari si assistono anche i malati di Hiv e di Aids che diventano sempre più numerosi ed emarginati, specialmente in alcuni contesti.La Chiesa missionaria ha una lunga tradizione di assistenza verso i malati di lebbra, spesso abbandonati anche dai loro stessi familiari, ed ha sempre fornito loro, oltre alle cure mediche e all’assistenza spirituale, anche possibilità concrete di recupero e reinserimento nella società. In molti paesi infatti è ancora grave la discriminazione verso questi malati, per la presunta incurabilità del male e per le tremende mutilazioni che provoca. Non manca l’esempio di santi missionari che hanno dedicato la vita ad alleviare le sofferenze dei malati di lebbra, come san Jozef Daamian De Veuster SSCC, universalmente conosciuto come l’apostolo dei lebbrosi di Molokai, e santa Marianna Cope, O.S.F., che trascorse 35 anni a Molokai coadiuvando con altre consorelle l’opera di p. Damiano; o ancora il beato Jan Beyzym, S.I., che svolse il suo ministero tra i lebbrosi del Madagascar, la beata Madre Teresa di Calcutta, i servi di Dio Marcello Candia e Raoul Follereau.La Chiesa gestisce nel mondo 648 lebbrosari, secondo i dati dell’ultimo Annuario Statistico della Chiesa, 81 in più rispetto all’anno precedente. Questa la ripartizione per continente: in Africa 229, in America 72 (totale), in Asia 322, in Europa 21 e in Oceania 4. Le nazioni che ospitano il maggior numero di lebbrosari sono: in Africa: Tanzania (32), Repubblica Democratica del Congo (27), Madagascar (26), Sudafrica (23); in America del Nord: Stati Uniti (3); in America centrale: Messico (10); in America centrale-Antille: Haiti (3); in America del Sud: Brasile (25), Perù (5), Ecuador (4); in Asia: India (258), Vietnam (14), Indonesia (15); in Oceania: Papua Nuova Guinea (4); in Europa: Germania (17), Francia (1), Belgio (1), Spagna (1), Italia (1).
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