martedì 26 maggio 2015
​Il segretario Cei a Radio Anch'io: no all'arroccamento fatto di paure e di arroganza.
IL DIRETTORE Il referendum d'Irlanda interpella. Una sfida che va compresa e accolta (M. Tarquinio)
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"La risposta non può essere quella dell'arroccamento fatto di paure e di arroganza". Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, stamani a Radio Anch'io, commenta l'esito del referendum in Irlanda sulle nozze gay."La percentuale con cui è passato - dice - ci obbliga un po' tutti a prendere atto che l'Europa, e non solo l'Europa, sta vivendo un'accelerazione del processo di secolarizzazione che coinvolge tutti gli aspetti e quindi anche quello delle relazioni". E di fronte "a questo fatto che sta davanti a tutti", a "questo e altri cambiamenti che di sicuro sorprendono e talvolta anche destabilizzano, la risposta non può essere né quella dell'arroccamento fatto di paure e di arroganza" né "quella dell'accettazione acritica, frutto di una sorta di fatalismo né di chi batte in ritirata".Secondo monsignor Galantino "la paura, l'arroccamento, il fatalismo fanno il gioco delle lobby ideologiche, lasciano cioè il campo a chi purtroppo vive anche realtà importanti e belle come quella delle relazioni" unicamente "come conquista da esibire e da sbattere in faccia". Il risultato del referendum irlandese come sfida da raccogliere per la Chiesa "è il commento più interessante e meno bigotto che si possa fare".
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