mercoledì 17 settembre 2014
Il segretario generale Cei, da Floris su La7: su temi molto alti, etici, sensibili, sta dominando la dittatura del pensiero unico. Ma così si impedisce un vero confronto nel nome degli interessi di pochi.
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Ideali, vita reale, temi etici e interessi individuali. Temi complessi, intrecciati sempre più, che ieri monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e vescovo di Cassano all'Jonio, ha affrontato in televisione, ospite alla prima puntata di “diMartedì”, il programma di approfondimento politico di Giovanni Floris su La7. Con lui in studio il presidente del Senato Piero Grasso. “Penso che allo Stato, ai politici, anche ai genitori venga chiesta la capacità di saper mixare i grandi ideali con la vita reale. Se non si fa questo tipo di operazione si fanno gli ideologi fuori posto”. Ha detto, tra l'altro, Galantino. “La fatica grossa che oggi non si fa - ha continuato - è proprio questa: la capacità di tenere alti alcuni obiettivi ed evitare che alcuni interessi individuali abbiano il sopravvento. Come sta avvenendo anche su temi molto alti, temi etici, sensibili, dove, ahimè, la dittatura del pensiero unico la sta facendo da padrone”. Incalzato da Floris riguardo ai temi a cui stava facendo riferimento, il segretario generale della Cei ha chiarito che “sono tutti quelli a cui stiamo assistendo oggi: quelli che riguardano la famiglia, quelli che riguardano anche la fecondazione”. E ha lanciato un invito: “Io sto dicendo questo da tanto tempo: non dobbiamo noi impedirci di ragionare, però ragioniamo”. Un modo per ricordare che in troppi chiedono libertà di pensiero, ma impediscono che altri possano pensarla diversamente, portando nel dibattito pubblico voci e ragioni in favore della famiglia fondata sul matrimonio, oppure dubbi sulla fecondazione eterologa e le sue conseguenze. E altro ancora. Insomma, ci sono troppi libertari dal pensiero unico. Il loro. Che pretendono fare diventare legge. Floris allora ha posto una domanda che possiamo definire scontata: “Ma che c’è di male se due persone dello stesso sesso si vogliono bene e vanno a vivere insieme?”: Semplice la risposta di Galantino: “Ma io non entro nella storia delle due persone dello stesso sesso che si amano e vanno a vivere insieme”. Infatti, “il problema è un altro: quando a fronte di questa realtà, un papà, una mamma e dei figli devono chiedere quasi scusa di esistere; quando lo Stato non ha la stessa forza di protezione e di interesse, di intervento con tutte quante le realtà”. In questo casi, ha evidenziato il vescovo, “allora qualche dubbio ce l’ho, il dubbio, cioè, che alcuni, possiamo dire anche diritti del singolo, devono diventare necessariamente la legge di tutti. Qui dobbiamo stare attenti”.
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