domenica 22 settembre 2013
Taxi fermi, treni a singhiozzo, viabilità più che modificata, 170 strade bloccate... eppure i cagliaritani oggi non hanno storto il naso. Tutti in piazza e nelle strade per papa Francesco, con le bandiere della Coldiretti e i caschi bianchi EurAllumina, le magliette blu del Movimento Pastori Sardi e quelle nere dei liberi artigiani, le bandiere delle Acli e quelle del Mcl, giovani con lo zaino della Gmg e signore di mezz'età (Paolo Viana)
EDITORIALE Il piccolo ritorno di Francesco di Salvatore Mannuzzu
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Taxi fermi, treni a singhiozzo, viabilità più che modificata, 170 strade bloccate... eppure i cagliaritani oggi non hanno storto il naso. Tutti in piazza e nelle strade per papa Francesco, con le bandiere della Coldiretti e i caschi bianchi EurAllumina, le magliette blu del Movimento Pastori Sardi e quelle nere dei liberi artigiani, le bandiere delle Acli e quelle del Mcl, giovani con lo zaino della Gmg e signore di mezz'età con sgabello perchè dopo un po' fanno male le gambe... Si sono presentati a migliaia, come previsto, e molto di buon ora ai varchi delle aree di contingentamento, molti con sciarpa d'ordinanza, quella prodotta con efficienza cinese dalla diocesi e distribuite in cinquantamila esemplari dall'Unione Sarda. Il pontefice non ha deluso, presentandosi in orario in largo Carlo Felice e soprattutto parlando a braccio, entrando subito in empatia con il popolo sardo. “Francesco sei uno di noi” hanno urlato a migliaia. Nel pomeriggio, colorato replay sullo stesso palco con i giovani. Ad attenderlo, sul lungomare che conduce al santuario di Bonaria, stamane Francesco ha trovato anche i gruppi folcloristici della Sardegna che hanno salutato il passaggio del Santo Padre con un variopinto ballo in linea. A vegliare su tutti, oltre ai tiratori scelti dei Carabinieri posizionati sui tetti, duemila volontari, tra cui una squadra del 118 munita di droni volanti per individuare al più presto eventuali problemi.Tra gli organizzatori, in questa visita figura anche un disaster manager del 118, per gestire le emergenze. Ma l'appuntamento di Francesco con l'isola è caratterizzato anche da anche simboli che nascono dall'identità più profonda dei sardi, come la bertula, cioè la bisaccia di lana dei pastori, consegnata al Papa per ricordare le lotte operaie e contadine per il lavoro, tema centrale della visita papale. Dentro la bisaccia, anche la carta di Zuri, che sintetizza le ragioni di queste lotte e che è frutto di una condivisione tra i movimenti cattolici e quelli laici del mondo del lavoro. ​
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