lunedì 13 giugno 2016
​​Nel corso di una manifestazione a Santiago danneggiata una scultura nella chiesa della Gratitud Nacional gestita dai salesiani. Il vescovo Ezzati: fatti che evidenziano una crisi della coscienza nazionale".
Studenti in piazza a Santiago, distrutta Croce
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​Una dolorosa profanazione nel corso di una manifestazione studentesca. È accaduto giovedì scorso a Santiago del Cile. Alcune persone incappucciate sono entrate nella chiesa della “Gratitud Nacional”, gestita dai Salesiani. Ed hanno preso e danneggiato seriamente una scultura di Gesù Crocifisso. Un gesto che ha suscitato l’indignazione dell’arcivescovo di Santiago, Ricardo Ezzati, che afferma in una nota: “Questo tempio mi ricorda momenti storici della vita del Paese, come ad esempio la celebrazione della preghiera per il Cile nel 1973. Oggi, da questo stesso luogo, riaffermo una preoccupazione profonda. Quella di ricostruire il dialogo e la pace nella nostra società”.

Prosegue l’arcivescovo: “Questi fatti violenti – che purtroppo si fanno sempre più frequenti – evidenziano una crisi della coscienza nazionale”. Con umiltà e serenità “chiedo a coloro che stanno realizzando questo tipo di azioni di riflettere sulla necessità che esista un reciproco rispetto per tutti noi”. In secondo luogo il cardinale rivolge “un appello ampio, a tutta la comunità nazionale affinché riflettiamo seriamente: quali sono le cause più profonde di questa sfiducia e di questo clima di violenza? Certamente ci sono cause profonde, che siamo tenuti ad ascoltare e discernere. In Cile oggi ci sono situazioni d’ingiustizia sociale che non dovrebbero esistere. Facciamo uno sforzo per tornare a dialogare sulla nostra vita comune. Penso che dentro a uno spirito di solidarietà e ricerca del bene comune queste ingiustizie potranno essere gradualmente superate”. Mentre i parroci della città e i salesiani hanno sottolineato che serve maggiore protezione per le chiese della città, al tempio della Gratitud National è arrivato anche il ministro dell’Interno, Mario Fernández.
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