venerdì 23 maggio 2014
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È un viaggio con due protagonisti quello di questi giorni in Terra Santa. E il primo dei due a Gerusalemme arriverà già oggi. Intorno alle 18,30 di stasera, infatti, al Santo Sepolcro è in programma l’accoglienza ufficiale di Bartolomeo I, il patriarca ecumenico di Costantinopoli che proprio nella grande basilica sorta nel luogo che della morte e resurrezione di Gesù domenica sera ripeterà insieme a Papa Francesco il gesto dello storico abbraccio tra Paolo VI e Atenagora. Ad accoglierlo Bartolomeo troverà il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III, erede nella successione apostolica di Giacomo il Giusto, il primo vescovo della Città Santa. Alla vigilia del suo arrivo Bartolomeo ha diffuso un video messaggio sul significato dell’incontro con Francesco. «L’incontro del 1964 a Gerusalemme - spiega - fu solo l’inizio di un viaggio molto lungo che le generazioni successive sono state chiamate a continuare. Se guardiamo ai 50 anni trascorsi entrambe le Chiese possono essere grate per i tanti frutti che abbiamo fin qui conseguito sia nel dialogo d’amore, e cioè negli scambi e nella comunicazione tra i leader e i rappresentanti, sia nel dialogo della verità, e cioè nel dialogo e nei colloqui a carattere teologico. Lo spirito di amore fraterno e rispetto reciproco ha preso il posto delle vecchie polemiche e del sospetto. Molto - conclude il patriarca - resta da fare e il percorso si prospetta ancora lungo. Ma siamo chiamati a proseguire su questa strada, nonostante tutte le difficoltà e gli inconvenienti». Già domani mattina - proprio mentre il Papa arriverà ad Amman - Bartolomeo si recherà a Betlemme alla Basilica della Natività. Domenica, invece, insieme a Teofilo III presiederà la Divina Liturgia a Gerusalemme nella basilica del Santo Sepolcro, dove tornerà poi alla sera insieme a Francesco. Lunedì mattina infine - prima del nuovo incontro con il Papa nella chiesa ortodossa del Viri Galileai sul Monte degli Ulivi - il patriarca ecumenico si recherà al Museo di Israele, dove sono custoditi i manoscritti di Qumran.  Nel pomeriggio, infine, andrà anche lui allo Yad Vashem e avrà gli incontri con le autorità di Israele e della Palestina. Bartolomeo sarà accompagnato nella sua vista da una delegazione di presuli tra i quali figurano il metropolita d’America Demetrios, quello di Pergamo Giovanni Zizoulas (considerato il maggiore teologo ortodosso vivente) e il metropolita degli ortodossi d’Italia Gennadios. Tra le notizie interessanti che il sito del patriarcato ecumenico fornisce sul viaggio di questi giorni c’è la storia singolare dell’icona dell’abbraccio tra gli apostoli Pietro e Andrea, scelta come logo di queste giornate anche dal patriarcato latino di Gerusalemme. Quell’icona fu il dono di Atenagora a Paolo VI durante il viaggio del 1964 e fu fatta realizzare appositamente da un monaco del monte Athos su un soggetto inedito. Nonostante infatti i Vangeli ci raccontino che Pietro e Andrea erano fratelli, nella tradizione iconografica non era mai rappresentato un abbraccio tra di loro. Anche questo un segno di quanto il gesto compiuto a Gerusalemme cinquant’anni fa abbia costituito un vero e proprio spartiacque.
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