venerdì 13 febbraio 2015
​Confermata la presenza di Benedetto XVI al Concistoro per la creazione dei nuovi porporati. Il libretto della celebrazione
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I cardinali apprezzano le linee di riforma della Curia finora tracciate e incoraggiano a procedere in vista di una sempre maggiore comunione tra le strutture della Santa Sede, le Conferenze episcopali e le diocesi. È questo, nelle parole del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, il punto di arrivo del Concistoro straordinario che ha visto riunirsi attorno a papa Francesco cardinali di tutto il mondo, dopo che per due giorni anche il C9, l’organismo voluto dal Pontefice con funzioni consultive, aveva tenuto martedì e mercoledì la sua ottava sessione. E sabato il testimone passa al Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali annunciati lo scorso 4 gennaio: 15 elettori e 5 ultraottantenni, tutti già a Roma e attivamente partecipi alle riunioni, tranne José de Jesus Pimiento Rodriguez, che non è potuto venire dalla Colombia a motivo dell’età molto avanzata. Sarà invece presente il Papa emerito. Come riferisce Radio Vaticana infatti, Benedetto XVI ha accolto volentieri l’invito di Francesco a partecipare al Concistoro, così come fece il 22 febbraio 2014 quando vennero creati 19 porporati.Tornando all’oggi, nel corso della riunione dei cardinali, ha riferito ai giornalisti padre Lombardi (28 interventi nel pomeriggio di giovedì, oltre ai 12 già contati nella mattinata), il tema del rapporto tra Curia e Conferenze episcopali è emerso in maniera particolare. Molti hanno chiesto che in futuro questo rapporto sia maggiormente improntato ad un criterio di «sussidiarietà», nel senso di discernere ciò che è meglio venga conservato al livello centrale e ciò che invece può essere svolto con maggior efficacia nelle Chiese locali. Resta però invariato, ha ricordato il direttore della Sala Stampa vaticana, il ruolo della Segreteria di Stato, soprattutto nei rapporti con le organizzazioni internazionali e per salvaguardare l’unitarietà della linea sui principali problemi. Altri porporati sono tornati sul tema della semplificazione e anche sulla necessità, già emersa il primo giorno, che il personale della Curia Romana sia qualificato sia sotto il profilo della competenza, sia della spiritualità. Ribadita infine la richiesta che vi sia spazio per i laici e per le donne.Padre Lombardi ha anche ripetuto che la strada per giungere alla nuova Costituzione non sarà breve. «Qualcuno dei presenti ha anche osservato che essa non necessariamente deve rappresentare una rottura rispetto alla Pastor bonus» e c’è un certo consenso sul fatto la riforma venga attuata per gradi «quando ci sono decisioni o misure che sembrano mature». In un certo senso è già così per l’economia e infatti la mattinata di ieri è stata dedicata proprio a fare il punto di quanto già è in atto. I 164 cardinali presenti (uno in meno rispetto al giorno prima), dopo l’introduzione del cardinale George Pell, hanno ascoltato il vicecoordinatore del Consiglio dell’Economia, Joseph Zahra, che in veste di ex presidente della Cosea (Commissione pontificia sui problemi economico-amministrativi della Santa Sede) ha descritto lo studio condotto l’anno scorso da questo organismo; quindi il cardinale Reinhard Marx che ha parlato della composizione e del funzionamento del Consiglio per l’Economia; e infine il presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu, che, come ha sottolineato Lombardi, ha illustrato situazione attuale e prospettive dell’Istituto. Tutti i relatori hanno anche fatto uso di slide esplicative e risposto a una ventina di interventi, nei quali i porporati hanno espresso apprezzamento per la riorganizzazione amministrativa della Santa Sede, all’insegna, ha detto il portavoce vaticano,«della trasparenza, della responsabilità, della integrità, della competenza». Ieri pomeriggio, infine il cardinale Sean Patrick O’Malley ha presentato la Pontificia Commissione per la tutela dei minori di recente istituzione.
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