sabato 15 giugno 2013
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«La parola “comandamento” non è di moda; all’uomo d’oggi richiama qualcosa di negativo, la volontà di qualcuno che impone limiti, che mette ostacoli alla vita». E invece «non sono limitazioni, ma indicazioni per la libertà! Essi ci insegnano ad evitare la schiavitù a cui ci riducono i tanti idoli che noi stessi ci costruiamo». Sono le parole di papa Francesco nel suo messaggio per l'iniziativa Dieci piazze per dieci comandamenti che si è svolta sabato sera a Bari, promossa dal Rinnovamento nello Spirito, in collaborazione con il pontificio Consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione e con la Conferenza episcopale italiana (dopo il successo dell'anno scorso a Roma, Napoli e Verona, l'iniziativa è ripartita da Milano l’8 giugno).«Anche questo è un modo per dire al mondo chi siamo e in chi crediamo. le Dieci Parole rivelate da Dio al Sinai sono un’espressione di Sapienza. Questa supera i confini di una terra, di un popolo, di una religione per diventare patrimonio di tutta l’umanità. Quanti sono in ricerca di Dio e quanti hanno a cuore il desiderio di giustizia e di fraternità trovano in queste Dieci Parole il fondamento per un progetto etico comune e universale che supera ogni limite perché si fa forte del bene di tutti». Così monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio oper la promozione della Nuova evangelizzazione è intervenuto nella serata barese. Aggiungendo: «Noi cristiani leggiamo queste Parole alla luce dell’insegnamento di Gesù Cristo, vi troviamo l’eco del Vangelo che annuncia l’amore come il compimento della Legge. Dal Sinai, dopo che Dio ha rivelato il suo nome, scaturisce anche l’annuncio dei Dieci Comandamenti ma entrambi sono segno dell’amore di Dio che va incontro all’esigenza di uomini e donne, nel desiderio profondo di essere un popolo e una nazione. Per questo, dopo circa 3000 anni, il valore di queste Dieci Parole rimane intatto e propulsore di nuova energia per costruire un mondo e una società migliori».Durante lo spettacolo barese, dedicato a “Non commettere atti impuri”, sono intervenuti monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto, il sindaco Michele Emiliano, gli attori Remo Girone e Claudia Koll, la cantante Annalisa Minetti, cantante, il giornalista Paolo Brosio, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il presidente dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda e don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter.«I dieci comandamenti sono precetti comuni alle tre religioni monoteiste e non solo. Sono il fondamento di tutte le costituzioni e di tutti gli ordinamenti statali democratici del mondo. Sono una sorta di “codice etico” per la cultura d’Occidente e d’Oriente, di certo il portato di massima civiltà e di umanizzazione esperimentato dagli uomini. Hanno segnato il cammino umano, spirituale, economico, politico di generazioni, popoli e nazioni di ogni razza, cultura e tradizione, per secoli e secoli», ha spiegato il presidente di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, presentando l'evento, e invitando il pubblico a percorrere «insieme questa “strada di libertà” che passa da Bari e che da Bari intende parlare a tutto il Paese e annunciare una novità di bene».Un'indicazione programmatica rafforzata dal messaggio di papa Francesco, echeggiato in piazza della Libertà a Bari: «Seguire i dieci comandamenti significa essere fedeli a noi stessi, alla nostra natura più autentica».
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