giovedì 3 aprile 2014
«Una pausa per affrontare il passo con serenità».
Accorciare la separazione, Pd e Fi ci riprovano
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 "I tempi più lunghi tra la separazione e il divorzio sono in una funzione di aiuto, non vogliono essere una coercizione". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, circa l'ipotesi di introduzione del 'divorzio breve', a margine della messa celebrata questa mattina presso lo stabilimento di Ansaldo Energia in vista della Pasqua. I tre anni oggi previsti per ottenere il divorzio "sono, da parte della società e dello stato, una posibilità - ha aggiunto il porporato - perchè le persone coinvolte possano far decantare l'emotività, le situazioni di conflitto per un tempo di maggiore riflessione e di pausa in modo da affrontare con maggiore serenità un passo così grave". "Accorciare questo tempo - ha proseguito il presidente della Cei - apparentemente può essere una maggiore considerazione della libertà degli individui ma sarebbe, dall'altra parte, una facilitazione ad una decisione così grave, non solo per i coniugi ma per il paese intero" perchè "se due persone stanno insieme con un progetto comune - ha concluso - questo è molto importante per tutta la società e non è un fatto meramente privato".Bagnasco ha affrontato anche altri argomenti. Come il reato di clandestinità. "Non risolve problemi umani gravissimi, ha affermato il presidente della Cei. "Con delle forme così restrittive e punitive - ha spiegato - non credo che si possano affrontare i problemi umani e sociali perché non si costruisce nulla. Bisogna ricordare che il fenomeno della immigrazione, è una questione che l'Europa deve affrontare in termini globali e comunitari".In merito all'arresto dei secessionisti veneti, Bagnasco ha ricordato che «ogni forma di violenza è sempre da ripudiare" e "le difficoltà ci sono per tutti, non solo per una parte del Paese e sono anche gravi. L'Italia è una sola".A chi gli chiedeva un commento alla proposta di riforma del Senato, "tutti hanno invocano questo rinnovamento anche strutturale, basta non essere rinnovati", ha detto il presidente della Cei. "A tutti i livelli e in tutti gli ambienti si formano nel tempo incrostazioni di diverso tipo e natura - ha detto Bagnasco -. Non bisogna essere disfattisti o distruttori ma bisogna guardare in base alle esigenze e alle nuove circostanze a strutture dello Stato più agili e meno costose e quindi più efficaci. Sono favorevole a quello snellimento che tutti abbiamo sempre invocato negli anni trascorsi".
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