mercoledì 6 gennaio 2016
«Non possiamo pensare di fermare la marcia dei popoli dal Sud verso il Nord del mondo»; lo ha detto il cardinale Bagnasco a margine della Messa dell'Epifania. Adriano Torti
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"Non c'è nessun muro che possa fermare questa marcia, non possiamo pensare di fermare la marcia dei popoli soprattutto dal sud verso il nord del mondo, la moltitudine dei poveri, dei feriti di coloro che vivono drammi di guerra e di violenza di persecuzione per la fede verso Paesi che si spera possano offrire un domani migliore e una libertà più vera". Nel giorno dell'Epifania, il cardinale Angelo Bagnasco, ha commentato con queste parole l'emergenza dei migranti e la decisione di vari Paesi europei di chiudere le frontiere. In precedenza, nell'omelia della Messa, il porporato aveva invece ricordato che "i Magi rappresentano una grande marcia di popoli, una moltitudine in movimento che si avvia verso un unico punto luminoso che è Cristo". A margine della Messa dell'Epifania, il cardinale Bagnasco ha parlato inoltre del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili e sulla ipotesi di stepchild adoption per le coppie omosessuali. "Nessun'altra istituzione deve assolutamente oscurare la realtà della famiglia con delle situazioni similari", ha detto il cardinale, perché altrimenti "significa compromettere il futuro dell'umano". "Nessun'altra forma di convivenza di nucleo familiare, pur rispettabile - ha aggiunto il porporato - può assolutamente oscurare o indebolire la centralità della famiglia, né sul piano sociologico, né sul piano educativo". Il porporato ha ricordato inoltre che "la Chiesa conferma la propria profonda convinzione verso la famiglia come il grembo della vita umana come la prima fondamentale scuola di vita, di umanità, di fede di virtù civiche, umane e religiose".
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