martedì 17 novembre 2015
​Il presidente della Cei: è l'unica risposta agli attacchi di Parigi, devono sentirsi isolati dal punto di vista economico e politico. E sul Giubileo: annullarlo sarebbe sbagliato.
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​"Non discuto le decisioni di un presidente di Stato, ma la via giusta e più efficace" in risposta agli attacchi di Parigi "non credo sia quella delle armi ma di un embargo planetario, concreto e vigilato verso queste forze oscure, come l'Is". Così il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico alla Pontificia Università Lateranense. "Dal punto di vista politico - ha detto Bagnasco - nessuno deve parlare con queste persone, devono sentirsi isolate. Dal punto di vista commerciale nessuno deve comprare petrolio a basso costo o vendere armi o viveri. Solo l'isolamento controllato globale, senza mezzi termini e controllato severamente dall'Onu, credo sia fermamente possibile e l'unica strada efficace". Quelli di Parigi - ha detto ancora Bagnasco - sono "fatti tragici e barbari". Ora "bisogna reagire prendendo le cose con serietà, senza panico". Da Bagnasco è poi arrivato l'appello affinché tutto "il mondo islamico faccia sentire una voce compatta di condanna verso queste barbarie". Il suggerimento del segretario di stato Vaticano, Pietro Parolin, di coinvolgere anche i musulmani nel Giubileo "è efficace e pertinente", ha osservato Bagnasco, parlando a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia università Lateranense. È "assurdo", ha aggiunto ancora, uccidere in nome di Dio, "il Papa dice che è una bestemmia: non c'è altra risposta". "Annullare il giubileo sarebbe totalmente sbagliato, sarebbe una grande delusione per il popolo di Dio e per tutti noi. È una grande grazia che dobbiamo vivere fino in fondo" ha detto Bagnasco, rispondendo a chi  gli chiedeva se dopo gli attentati di Parigi fosse il caso di annullare il Giubileo della Misericordia. "Non sento timore per il Giubileo né da parte dei confratelli né da parte delle comunità cristiane" ha detto il cardinale. In vista dell'evento "la vigilanza è maggiore, più attenta e doverosa. Non ci deve essere assolutamente panico tra la gente che deve guardare a Roma, al pellegrinaggio e alla Porta Santa con la consueta serenità e il desiderio di pregare sulla tomba di San Pietro". E per quanto riguarda eventuali disdette, "se uno ha paura la deve sciogliere dentro se stesso, ma il consiglio che do è di superare la paura e di venire a Roma in pellegrinaggio serenamente".
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