venerdì 25 maggio 2012
Così il cardinale Bagnasco alla chiusura dei lavori dell'assemblea generale della Cei. Tra i temi trattati anche le nuove linee guida sugli abusi sessuali, le polemiche sulla fuga di documenti dalla Santa Sede, l'otto per mille, le iniziative a difesa della vita del mondo pro-vita. 
Il discorso del Papa all'assemblea Cei
Una solida nave di Giacomo Samek Lodovici
Somme derivanti dall’otto per mille dell’IRE per l’anno 2012 ​>
Linee guida sugli abusi sessuali su minori commessi da chierici
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Con il governo Monti "è stato messo in pista un cammino che cerca di affrontare seriamente la situazione molto grave del nostro Paese", ora "siamo in mezzo a un guado, che si fa, si va avanti o indietro?". Ma - raccomanda il cardinale Bagnasco - "i sacrifici che ormai sono stati innescati devono portare frutti" e "chi ha maggiori responsabilità scelga logica e azione in questo movimento per superare la situazione grave che pesa sulla gente". Da valorizzare soprattutto l'imprenditoria, l'industria e tutti quei settori per cui i sacrifici portino "sviluppo" e "lavoro". Bagnasco lo ha detto in conferenza stampa rispondendo a una domanda sui temi del lavoro e della occupazione da lui affrontati nella prolusione che ha tenuto lunedì scorso, in apertura della 64.ma assemblea generale della Cei, conclusasi oggi in Vaticano. Per creare sviluppo, ha aggiunto il card. Bagnasco, serve anche "mutuo e reciproco sostegno tra finanza e impresa, lo dicono i responsabili di tutta Europa, non lo dico io".«NON SO SE PARTECIPERO' A TODI 2»"Non ho idea se parteciperò, non ho idea dei temi". Così il presidente della Cei ha risposto a una domanda sul prossimo incontro di associazioni cattoliche previsto in autunno a Todi, e chiamato "Todi 2" in riferimento alla analoga iniziativa dell'ottobre 2011, alla quale il cardinale ha preso parte."C'è bisogno - ha aggiunto - di una presenza sempre maggiore, convinta e argomentata, nell'ambito delle leggi democratiche, dei cattolici nella vita politica, per il bene comune". La Chiesa, ha ricordato, "ha sempre incoraggiato i cattolici a partecipare, non ci si può ritirare", la politica "può essere difficile, impegnativa, ma parte della vita" e ognuno deve contribuire "secondo le proprie possibilità".ABUSI SESSUALI, LA CHIESA PRECEDE LA LEGGE IN SEVERITA'I vescovi italiani respingono le critiche alle Linee guida anti-pedofilia, definite inadeguate perché non affermano l'obbligatorietà delle denunce degli abusi alla magistratura, seguendo in questo al Codice italiano che la prevede solo per i pubblici ufficiali. "Come è noto - ha detto Bagnasco - la Chiesa precede la legge perché i vescovi sono tenuti a intervenire non appena hanno notizia, in vista di misure preventive  E precede la legge perché fissa la prescrizione a 20 anni dopo la maggiore età dell'abusato".Per Bagnasco, inoltre, la brevità della prima parte del documento, che riafferma in pochissime righe la volontà della Chiesa di tutelare prima di tutto le vittime degli abusi, si spiega con il fatto che il documento "ha lo scopo primario di aiutare i vescovi su come intervenire a favore della verità". In proposito, il cardinale ha ricordato che il vescovo diocesano è tenuto ad intervenire "anche solo in presenza di un fumus", e questo, ha sottolineato, "non è una piccola cosa".Certamente, ha assicurato, "l'attenzione alle vittime" è la preoccupazione centrale insieme alla prevenzione e ad indicazioni per un'adeguata formazione dei futuri sacerdoti". "Tutte queste cose - ha concluso - sono ricordate nelle Linee guida che hanno avuto un iter complesso:  sono passate per l'approvazione della Santa Sede, che aveva  chiesto di redigerle alle Conferenze Episcopali proprio per  i contestualizzare le precise indicazioni generali, che vanno comunque seguite, nelle situazioni dei diversi Paesi. E ci sono stati poi vari passaggi al Consiglio Episcopale Permanente che le ha infine votate".NON ENFATIZZARE IL MALE, CONVERTIRSI COME CHIEDE IL PAPAIl tema della trasparenza nella finanza e delle recenti vicende dello Ior è riemerso a più riprese nella conferenza stampa che il card. Bagnasco ha tenuto a conclusione dei lavori della 64.ma assemblea generale della Cei, conclusasi oggi in Vaticano."La finanza, come insegna la dottrina sociale della Chiesa - ha commentato il porporato - è un elemento del vivere sociale, ma deve essere in rapporto equilibrato alla economia, alla industria, ci deve essere armonia, altrimenti nascono i mostri".Il presidente dei vescovi è stato anche interpellato, in quanto vescovo, su come risponda alle domande e allo sconcerto dei fedeli di fronte alle "tensioni" nella Chiesa e tra i cardinali, e di fronte alla vicenda dello Ior nel suo complesso. Il card. ha risposto richiamando quanto ha detto il Papa nel pranzo di lunedì scorso con il collegio cardinalizio, quando il Pontefice ha commentato che "è bello avere buoni amici" e ha detto di sentirsi "tra amici". "Il male nelle sue diverse forme - ha aggiunto il presidente della Cei - è presente in tutti, il Papa stesso ce lo dice e ce lo ha detto in tutti questi anni, è una realtà molto concreta che tocca tutti e anche la Chiesa". Per questo il Papa chiama "all'Anno della fede e alla conversione"."Nello stesso tempo - ha raccomandato l'arcivescovo di Genova - dobbiamo stare attenti a non enfatizzare, a non costruire, come a volte accade, le cose, vedendo quello che a volte c'è e a volte non c'è: non dobbiamo occultare il male che c'è - ha precisato - ma anche non eccedere o enfatizzare qualche volta, non dobbiamo vedere solo il male senza il bene che pure c'è". Questo atteggiamento, ha sottolineato il presidente della Cei, ''vale sempre, nei rapporti di lavoro, nel quotidiano, e vale" per "chi riveste ruoli di responsabilità". "Il male è nella Chiesa ed è in noi - ha aggiunto - ma la conversione è possibile e il Papa ci chiama alla santità, restiamo vigilanti, non diamo per scontato nulla" perché "non sono le strutture che salvano, è la grazia che salva, visto che le strutture le facciamo noi uomini".8 PER MILLE, AUMENTO FIRME E CIFRA FINALEGli ultimi dati sull'otto per mille destinato dai contribuenti alla Chiesa cattolica registrano "un aumento delle firme" e un incremento "della cifra finale". Lo ha anticipato ai giornalisti il  card. Angelo Bagnasco illustrando i lavori della 64.ma assemblea generale della Cei che si è conclusa oggi in Vaticano.Il presidente dei vescovi ha aggiunto che la Chiesa ha "aumentato di 20 milioni" le voci destinate alla carità,"per ovvii motivi", data la crisi.VATILEAKS, ACCUSE BOFFO A VIAN: OGNUNO È RESPONSABILE DI QUELLO CHE DICE"Ognuno è  responsabile di quello che dice, se c'è qualcosa da chiedere di ulteriore bisognerà farlo, con l'uno o con l'altro". Così il card. Angelo Bagnasco ha risposto a una domanda sulle "gravi accuse rivolte dal direttore della tv dei vescovi" Dino Boffo al direttore dell'Osservatore romano Giovanni Maria Vian, e contenute in uno degli appunti e lettere riservate filtrati dal Vaticano e pubblicati dal giornalista Nuzzi nel suo libro.MARCIA PER LA VITA E INIZIATIVE MPV NON IN CONTRASTOI vescovi italiani hanno visto con favore la Marcia per la vita che si è tenuta a Roma lo scorso 13 maggio ma non per questo considerano di minore rilievo le iniziative di associazioni tradizionalmente vicine alla Chiesa come il Movimento per la Vita. Lo ha precisato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che ha incontrato i giornalisti a conclusione dell'Assemblea generale tenuta in Vaticano. "Non si può escludere nulla di ciò che è buono. Non si sposa l'una o l'altra, tutto ciò che è buono può essere abbracciato senza escludere", ha spiegato.ABUSI SESSUALI: LA CHIESA VUOLE PRECEDERE LA LEGGEI vescovi italiani respingono le critiche alle Linee guida anti-pedofilia, definite inadeguate perché non affermano l'obbligatorietà delle denunce degli abusi alla magistratura, seguendo in questo al Codice italiano che la prevede solo per i pubblici ufficiali. "Come è noto - ha detto il presidente della Cei, Angelo Bagnasco nella conferenza stampa di oggi - la Chiesa precede la legge perché i vescovi sono tenuti a intervenire non appena hanno notizia, in vista di misure preventive.  E precede la legge perché fissa la prescrizione a 20 anni dopo la maggiore età dell'abusato".Per Bagnasco, inoltre, la brevità della prima parte del documento, che riafferma in pochissime righe lavolontà della Chiesa di tutelare prima di tutto le vittime degli abusi, si spiega con il fatto che il documento "ha lo scopo primario di aiutare i vescovi su come intervenire a favore della verità". In proposito, il cardinale ha ricordato che il vescovo diocesano è tenuto ad intervenire "anche solo in presenza di un fumus", e questo, ha sottolineato, "non è una piccola cosa".Certamente, ha assicurato, "l'attenzione alle vittime" è la preoccupazione centrale insieme alla prevenzione e ad indicazioni per un'adeguata formazione dei futuri sacerdoti". "Tutte queste cose - ha concluso - sono ricordate nelle Linee guida che hanno avuto un iter complesso:  sono passate per l'approvazione della Santa Sede, che aveva  chiesto di redigerle alle Conferenze Episcopali proprio per  i contestualizzare le precise indicazioni generali, che vanno comunque seguite, nelle situazioni dei diversi Paesi. E ci sono stati poi vari passaggi al Consiglio Episcopale Permanente che le ha infine votate".

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