sabato 29 marzo 2014
“Non è assolutamente un no alla denuncia ma risponde a un’attenzione verso le vittime".
Cei, linee guida per i casi di abuso sessuale
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“Non è assolutamente un no alla denuncia ma risponde a un’attenzione verso le vittime, i loro sentimenti, i loro drammi interiori e risponde a ciò che i genitori ritengono meglio per il bene dei propri figli e della famiglia. Per noi l’obbligo morale è ben più forte e cogente dell’obbligo giuridico, ne è il presupposto e impegna la Chiesa a fare tutto il possibile per le vittime”. Lo ha affermato questa mattina il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, parlando delle “Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici”. Il cardinale ne ha fatto cenno al suo arrivo al seminario regionale di studio sulla scuola che si sta svolgendo oggi a Genova. “Questa questione - ha proseguito il cardinale - rientra in un contesto più ampio in cui il punto fondamentale è la cooperazione con l’autorità giudiziaria. Il Vaticano prescrive di rispettare le leggi nazionali dei singoli Paesi e sappiamo che la legge italiana non riconosce questo dovere” di denuncia “per nessuno”.“Ma ciò che è più importante - ha detto ancora il cardinale - è il rispetto delle vittime e dei loro familiari che non è detto vogliano presentare denuncia, per ragioni personali. Bisogna essere molto attenti affinché noi sacerdoti, noi vescovi non andiamo a mancare gravemente di rispetto alla privacy, alla discrezione, alla riservatezza e anche ai drammi di eventuali vittime che non vogliano essere ‘messe in piazza’, brutalmente parlando”. “Questo - ha concluso - è un aspetto su cui dobbiamo riflettere molto. Noi pastori abbiamo molto riflettuto e questa ragione ci è parsa importantissima. A seconda di quello che può essere la posizione dei familiari e delle vittime si può decidere nei casi concreti”.
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