sabato 25 giugno 2016
Con Avvenire per la Carità del Papa
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​Papa Francesco lo chiede fin dal primo giorno del suo pontificato: tutti i fedeli sono chiamati a condividere con lui la missione – fondamentale per il il ministero petrino – di rendere la Chiesa sempre più «segno di Dio» in mezzo agli uomini. Una condivisione di responsabilità che deve avvenire prima di tutto nella preghiera ma che trova un'espressione privilegiata nella cura degli ultimi. È questo il significato principale della «Giornata per la Carità del Papa», che si celebra domenica 26 giugno. La partecipazione a questo compito coinvolge tutti i lettori del quotidiano cattolico in maniera diretta: chi acquista le copie di Avvenire nell’edizione domenicale – in edicola o nella propria parrocchia – contribuisce direttamente alla raccolta nazionale a favore della Carità del Papa. Tutto il ricavato della vendita del quotidiano va infatti in questa giornata a favore della grande colletta per aiutare il Papa ad arrivare più lontano. È un’iniziativa che si ripete per il terzo anno, e che anche in questa Giornata 2016 ha il sostegno attivo di Azione Cattolica che in decine di parrocchie ha mobilitato i propri soci chiedendogli di trasformarsi in "strilloni per un giorno". «La Giornata per la carità del Papa – scrive monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, in una lettera inviata a tutti i parroci d’Italia insieme alle locandine per lanciare la colletta e l’iniziativa straordinaria di "Avvenire" – ci offre l'opportunità di prendere la mano del Santo Padre e di rendere più estesa la sua presenza al fianco dell'umanità bisognosa, nei tanti interventi dei quali abbiamo avuto notizia e nei molti di più che restano lontani dai riflettori dei media.

Non lasciamo che questo appuntamento passi nell'indifferenza, rendiamone partecipe la nostra comunità, motiviamola ad aiutare concretamente il Papa: faremo certamente la scoperta di una generosità che attendeva solo il momento di mostrarsi».
L'Obolo di San Pietro – alimentato da questa giornata di raccolta in tutte le comunità – ha le sue radici nella Chiesa dei primi secoli: da sempre, infatti, le comunità si sono fatte carico di sostenere gli annunciatori del Vangelo perché si possano prendere cura dei bisognosi. Un'opera che ha assunto una forma più definita attorno all'VIII secolo quando cominciarono le collette per sostenere in questo senso il ministero del Pontefice.
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