giovedì 1 gennaio 2015
​Nel primo Angelus dell'anno, l'auspicio del Papa nel giorno dedicato a Maria che la Chiesa consacra alla pace. IL TESTO
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"In questo primo giorno dell’anno, nel clima gioioso del Natale, la Chiesa ci invita a fissare lo sguardo sulla Madre di Gesù”. È quanto affermato da Papa Francesco all’Angelus aggiungendo che la pace è sempre possibile e la sua radice è la preghiera. All’inizio di un nuovo anno, ha poi soggiunto, ci fa anche bene “ricordare il giorno del nostro Battesimo”. Il Battesimo - ha detto il Santo Padre invitando a ricordare il giorno in cui siamo stati battezzati - “ci innesta come membra vive in Cristo e ci inserisce nella sua Chiesa”. Grazie al Battesimo – ha spiegato - “siamo stati introdotti nella comunione con Dio e non siamo più in balia del male e del peccato”. E poi riferendosi a dei cartelli sulla pace esposti in Piazza San Pietro, ha detto: «Questa prossimità di Dio alla nostra esistenza ci dona la vera pace: la pace, il dono divino che vogliamo implorare specialmente oggi, Giornata Mondiale della Pace. Io leggo lì: 'La pace è sempre possibile'. Sempre è possibile la pace! Dobbiamo cercarla… E di là? 'Preghiera alla radice della pace'. La preghiera è proprio la radice della pace. La pace è sempre possibile e la nostra preghiera è alla radice della pace. La preghiera fa germogliare la pace». Oggi è la Giornata Mondiale della Pace, 'Non più schiavi, ma fratelli': ecco il Messaggio di questa Giornata. Perché le guerre ci fanno schiavi, sempre! Un messaggio che ci coinvolge tutti". Il Santo Padre ha poi invitato tutti a promuovere la pace: “Tutti siamo chiamati a combattere ogni forma di schiavitù e a costruire fraternità. Tutti, ciascuno secondo la propria responsabilità. E ricordate bene: la pace è possibile! E alla radice della pace, sempre c’è la preghiera. Anche ci sono quelle belle scuole di pace, scuole per la pace… Dobbiamo andare avanti con questa educazione per la pace”.
Cristo, ha aggiunto il Papa, “ha assunto la condizione umana liberandola dalla chiusa mentalità legalistica”: “La legge infatti, privata della grazia, diventa un giogo insopportabile, e invece di farci bene ci fa male. Gesù diceva: 'Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato. Ecco allora il fine per cui Dio manda il suo Figlio sulla terra a farsi uomo: una finalità di liberazione, anzi di rigenerazione. Di liberazione per riscattare coloro che erano sotto la legge e il riscatto avviene con la morte di Cristo sulla croce”. Dopo la preghiera dell’Angelus, il Pontefice ha ricordato in particolare “la marcia nazionale che si è svolta ieri a Vicenza e la manifestazione “Pace in tutte le terre”, promossa a Roma e in numerose città del mondo. Poi, grazie al collegamento con Rovereto, in Trentino, sono risuonati in piazza San Pietro i rintocchi della campana denominata “Maria Dolens”, realizzata in onore dei caduti di tutte le guerre e benedetta dal Beato Paolo VI nel 1965: “Che sia l’auspicio che mai più vi siano guerre – mai più le guerre! - ma sempre desiderio e impegno di pace e di fraternità tra i popoli. Buon anno a tutti. Sia un anno di pace – di pace! - nell’abbraccio di tenerezza del Signore e con la protezione di Maria, Madre di Dio e Madre nostra”.
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