lunedì 4 gennaio 2016
Francesco all’Angelus parla del mistero del male, dell’Incarnazione del Dio che ci salva e di quanti: "hanno chiuso la porta in faccia al Figlio di Dio". Dio - assicura Francesco - può salvarci dal male che "è sempre accovacciato alla nostra porta e vuole entrare". Dunque, il rinnovato invito di Francesco a leggere ogni giorno un brano del Vangelo.
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​“Impariamo a tenere il cuore rivolto a Gesù mentre si svolgono le nostre giornate, con gioie e dolori, soddisfazioni e problemi”. E’ l’invito di Papa Francesco che, all’Angelus riprendendo la Liturgia, parla del mistero del male, dell’Incarnazione del Dio che ci salva e di quanti "hanno chiuso la porta in faccia al Figlio di Dio". Dio - assicura Francesco - può salvarci dal male che "è sempre accovacciato alla nostra porta e vuole entrare". Dunque, il rinnovato invito di Francesco a leggere ogni giorno un brano del Vangelo.
Di fronte al mistero del male, “siamo chiamati a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio”. Papa Francesco ricorda che “il male insidia anche la nostra vita e che richiede da parte nostra vigilanza e attenzione perché non prevalga”. Ricorda quella che definisce "una bella frase della Genesi": “Il Libro della Genesi dice che il male è “accovacciato davanti alla nostra porta”. Guai a noi se lo lasciamo entrare; sarebbe lui allora a chiudere la nostra porta a chiunque altro. Siamo invece chiamati a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio, per diventare così suoi figli".Dio si è incarnato affinchè – spiega Francesco – “toccassimo con mano l’amore di Dio”. E sottolinea la "drammaticità dell’Incarnazione": di fronte alla luce, gli uomini hanno scelto le tenebre. Poi, l’invito ad accogliere davvero la Parola di Dio e a far sì che “il Vangelo diventi sempre più carne anche nella nostra vita”: "E Lui ci difenda dal male, dal diavolo, che sempre è accovacciato davanti alla nostra porta, davanti al nostro cuore, e vuole entrare".“Accostarsi al Vangelo, meditarlo e incarnarlo nella vita quotidiana è il modo migliore per conoscere Gesù e portarlo agli altri".  Dunque, un richiamo all’Anno Santo della Misericordia.  Papa Francesco infatti non ha dubbi: “Se lo accogliamo, cresceremo nella conoscenza e nell’amore del Signore, impareremo ad essere misericordiosi come Lui”. “È l’invito – afferma il Papa - della santa Madre Chiesa ad accogliere questa Parola di salvezza, questo mistero di luce. Questa è la vocazione e la gioia di ogni battezzato: indicare e donare agli altri Gesù; ma per fare questo dobbiamo conoscerlo e averlo dentro di noi, come Signore della nostra vita”.Dopo la preghiera mariana,  il Papa rinnova l'invito a leggere ogni giorno un brano del Vangelo: "E ricordo anche quel consiglio che tante volte vi ho dato: tutti i giorni leggere un brano del Vangelo, un passo del Vangelo, per conoscere meglio Gesù, per spalancare il nostro cuore a Gesù, e così possiamo farlo conoscere meglio agli altri. Anche, portare un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa: ci farà bene. Non dimenticate: ogni giorno leggiamo un passo del Vangelo".“Nei momenti lieti e in quelli tristi, affidiamoci a Lui, nostra speranza!”, dice il Papa che ricorda anche “l’impegno che – dice - ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace, sul tema: Vinci l’indifferenza e conquista la pace”. “Con la grazia di Dio, - assicura il Papa - potremo metterlo in pratica”. Inoltre, un saluto cordiale ai fedeli di Roma e pellegrini venuti dall’Italia e da altri Paesi, alle famiglie, le associazioni, i diversi gruppi parrocchiali, in particolare ad alcuni cresimandi. E “a tutti gli auguri di pace e di bene nel Signore”.  Poi torna la richiesta alla quale ci ha abituato Papa Francesco:  “Non dimenticate, per favore, di pregare per me”.
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