sabato 18 aprile 2015
Una raccolta fondi per garantire ai giovani del Medio Oriente la possibilità di studiare e dare un futuro alla loro terra. E' uno dei progetti della Giornata dell'Università Cattolica di domenica 19 aprile. L’ateneo cattolico più grande del mondo
COMMENTA E CONDIVIDI

A sfidarli c’è una situazione «particolarmente difficile» che affrontano però con «la volontà di reagire», trovando la Chiesa pronta a «sostenere questo slancio positivo». Fotografa i giovani che «rischiano di diventare sempre più marginali nel sistema sociale» impegnati però a «non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento» il messaggio che il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin ha inviato al cardinale Angelo Scola, che oltre a essere arcivescovo di Milano è anche presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori, ente fondatore dell’Università Cattolica, per la 91esima Giornata dell’ateneo di domenica 19 aprile. Un appuntamento nel quale i cattolici italiani vengono invitati a rinnovare lo storico sostegno e l’«affettuosa e concreta vicinanza» alla "loro" università, come scrive Parolin, ricordando che è proprio la comunità cristiana del nostro Paese ad aver sempre visto nella Cattolica «un prezioso servizio per la formazione dei giovani e uno strumento per garantire il qualificato contributo dei cattolici alla vita sociale e al bene del Paese». Dal tema scelto per la Giornata 2015 – «Giovani, periferie al centro» – il segretario di Stato prende spunto per sottolineare l’importanza che i giovani «ritornino al centro dell’attenzione» per «essere protagonisti» così come desiderano, e come appare nel Rapporto Giovani promosso dallo stesso Toniolo, nel quale risalta «la grande determinazione delle nuove generazioni a impegnarsi per superare le attuali difficoltà». Proprio all’Università Cattolica, aggiunge Parolin, «i giovani possono ricevere quella formazione di alto livello morale e culturale, attenta agli scenari internazionali e ai nuovi processi determinati dalla globalizzazione, che può aiutarli a diventare protagonisti di un profondo cambiamento», ritrovando «le ragioni vere della speranza per il loro futuro» e contribuendo «alla rimozione delle cause che hanno determinato il costituirsi delle tante periferie materiali ed esistenziali che caratterizzano il nostro tempo». Mai come oggi infatti il contributo dell’Università Cattolica al Paese passa dal ridare fiducia ai più giovani, che non sono disimpegnati ma credono nella loro capacità di dare un futuro migliore all’Italia sentendosi pronti ad assumersi in proprio la responsabilità di formarsi come persone e professionisti. Da queste considerazioni nasce il messaggio espresso dagli studenti e sintetizzato in un efficace slogan: «Mi sto preparando per vivere in un Paese migliore. Iniziando da me». Un messaggio inserito nel tema della Giornata di oggi, perché è solo riprendendosi la scena dalla quale sono oggi esclusi come se il futuro non li riguardasse che i giovani potranno esprimere le loro potenzialità di cambiamento e innovazione. E l’Università Cattolica li sostiene con ogni sua energia offrendosi come incubatrice di una generazione da formare per continuare a offrire nuove e competenti forze al tessuto sociale, economico e culturale del Paese.

Ambizioso e significativo il progetto che si vuole mettere in cantiere con i fondi che verranno raccolti nelle parrocchie e con i donativi degli italiani per la Giornata 2015. In aggiunta all’importante impegno di risorse per il supporto agli studenti meritevoli, quest’anno sono infatti previste borse di studio per giovani del Medio Oriente che garantiscano l’avvio o la continuità di un percorso formativo superiore nei Paesi di nascita e, in alcuni casi, anche in Cattolica. E anche borse di studio a favore di studenti dell’ateneo per fare un’esperienza di solidarietà in Medio Oriente. Un gesto d’aiuto concreto a coloro che vivono in condizioni drammatiche in linea con la natura e la missione dell’Ateneo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: