sabato 24 gennaio 2015
COMMENTA E CONDIVIDI
Una santità sparsa su quattro continenti, maturata nel XIX o nel XX secolo, testimoniata da sacerdoti e religiose, ma soprattutto da laici. È questo il quadro che emerge scorrendo gli 11 decreti riguardanti nuovi beati e nuovi venerabili. Gli atti sono stati approvati da papa Francesco giovedì pomeriggio, quando ha ricevuto in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Tra questi documenti ci sono anche un decreto che riconosce un miracolo attribuito all’intercessione di una venerabile italiana, la religiosa Maria Teresa Casini, che sarà così beatificata, e un decreto che riconosce le virtù eroiche di una laica italiana del Terzo Ordine di San Francesco, Teresa Gardi.  Tre decreti riguardano, poi, altri 22 nuovi beati di cui viene riconosciuto il martirio. Tra questi, 21 sono martiri della guerra civile spagnola nel 1936: Dolores Oller Angelats e due compagne delle Suore di San Giuseppe di Gerona; Pio Heredia e 17 tra compagni e compagne degli Ordini Cistercensi della Stretta Osservanza ( Trappisti) e di San Bernardo. Un nuovo martire anche per l’Africa, il primo del Sudafrica: Tshimangadzo Samuele Benedetto Daswa, laico nato il 16 giugno 1946 e ucciso il 2 febbraio 1990 a Mbahe non lontano da Thohoyandou.  Quella della nuova beata italiana è la storia di una donna che spese la propria vita a favore dei sacerdoti, cercando diversi modi per sostenerli. Nata a Frascati il 27 ottobre 1864, da una famiglia agiata, Maria Teresa Casini a 10 anni rimase orfana del padre e nel 1875 era alunna del Collegio di Santa Rufina a Roma, dove maturò la vocazione alla consacrazione. Per motivi di salute dovette rientrare in famiglia, che si era stabilita a Grottaferrata, e proprio dall’abate fu aiutata a trovare la sua strada. Nel 1885 entrò tra le clarisse di San Pietro in Vincoli a Roma, ma per motivi di salute dovette lasciare il monastero, cominciando a coltivare il desiderio di spendersi nella preghiera per la santificazione dei sacerdoti fuori da una congregazione. Ma ben presto fu l’animatrice di un gruppo di donne che scelsero la clausura: il 4 ottobre 1894 nascevano così le «Vittime del Sacro Cuore». Nel 1910, però, la clausura venne abbandonata e le religiose scelsero l’apostolato attivo, promuovendo un istituto per i ragazzi che aspiravano da piccoli al sacerdozio e alcune opere a favore dei sacerdoti anziani. Il riconoscimento ufficiale arrivò nel 1916, quando la congregazione prese il nome di «Oblate del Sacro Cuore di Gesù». Nel 1930 Maria Teresa Casini si ritirò a Grottaferrata, dove morì il 3 aprile 1937.  Due i sacerdoti diocesani tra i nuovi venerabili: Ladislao Bukowinski, nato a Berdyczów in Ucraina il 22 dicembre 1904 e morto a Karaganda in Kazakhstan il 3 dicembre 1974; Luigi Schwartz, fondatore delle Congregazioni delle Suore di Maria e dei Fratelli di Cristo, nato a Washington negli Usa il 18 settembre 1930 e morto a Manila nelle Filippine il 16 marzo 1992. Riconosciute le virtù eroiche anche della spagnola Cointa Jáuregui Osés, della Società di Maria Nostra Signora, nata a Falces l’8 febbraio 1875 e morta a San Sebastián il 17 gennaio 1954.  Tra i nuovi venerabili, infine, altri quattro laici: l’italiana Teresa Gardi, appartenente al Terzo Ordine di San Francesco, nata a Imola il 22 ottobre 1769 e morta nella stessa città il 1° gennaio 1837; lo spagnolo Luigi Trelles y Noguerol, fondatore dell’Adorazione Notturna in Spagna, nato a Viveiro il 20 agosto 1819 e morto a Zamora il 1° luglio 1891; la giapponese Elisabetta Maria Satoko Kitahara, nata a Tokyo il 22 agosto 1929 e morta nella capitale nipponica il 23 gennaio 1958; la boliviana Virginia Blanco Tardío, nata a Cochabamba il 18 aprile 1916 e morta il 23 luglio 1990.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: