lunedì 14 luglio 2014
​​​​Padre Lombardi: alcune espressioni non riferibili al Pontefice. Dura condanna contro la "lebbra" che contagia anche la Chiesa. Tra i temi affrontati la mafia e l'educazione. 
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Pedofilia, mafia ma anche educazione: sono i temi toccati nel colloquio di Papa Francesco con il fondatore di "La Repubblica", secondo quanto scrive domenica lo stesso Eugenio Scalfari nelle pagine del quotidiano. Papa Francesco ribadisce la sua intenzione di continuare ad affrontare con la severità che richiede quella che definisce la lebbra della pedofilia. C’è poi il tema della mafia sul quale il Papa torna per sottolineare che la sua denuncia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante.Dalla Santa sede, con una nota di padre Lombardi, arrivano alcune precisazioni sul "resoconto", firmato dallo stesso Eugenio Scalfari, del suo nuovo colloquio con il Santo Padre Francesco. "Come già in precedenza in una circostanza analoga, bisogna far notare che ciò che Scalfari attribuisce al Papa, riferendo “fra virgolette” le sue parole, è frutto della sua memoria di esperto giornalista, ma non di trascrizione precisa di una registrazione e tantomeno di revisione da parte dell’interessato, a cui le affermazioni vengono attribuite. Non si può e non si deve quindi parlare in alcun modo di un’intervista nel senso abituale del termine, come se si riportasse una serie di domande e di risposte che rispecchiano con fedeltà e certezza il pensiero preciso dell’interlocutore" spiega padre Lombardi.  Se quindi si può ritenere che nell’insieme l’articolo riporti il senso e lo spirito del colloquio fra il Santo Padre e Scalfari, occorre ribadire, aggiunge ancora padre Lombardi, quanto già si era detto in occasione di una precedente “intervista” apparsa su Repubblica, "cioè che le singole espressioni riferite, nella formulazione riportata, non possono essere attribuite con sicurezza al Papa. Ad esempio e in particolare, ciò vale per due affermazioni che hanno attirato molta attenzione e che invece non sono attribuibili al Papa. Cioè che fra i pedofili vi siano dei cardinali, e che il Papa abbia affermato con sicurezza, a proposito del celibato, le soluzioni le troverò". "Nell’articolo pubblicato su Repubblica queste due affermazioni vengono chiaramente attribuite al Papa, ma curiosamente - si legge ancora nella nota - le virgolette vengono aperte prima, ma poi non vengono chiuse. Semplicemente mancano le virgolette di chiusura…Dimenticanza o esplicito riconoscimento che si sta facendo una manipolazione per i lettori ingenui? Nel colloquio non mancano altri spunti di riflessione come quello molto significativo sull’educazione. Papa Francesco esprime la sua tristezza riconoscendo che l’educazione come compito principale verso i figli sembra fuggito via dalle case. Spesso i genitori si lasciano prendere da tante incombenze. La definisce una gravissima omissione, spiegando che educazione significa accompagnare amorevolmente i piccoli verso il bene, incoraggiandoli e stimolandoli a costruire la loro personalità e ad incontrarsi con quella di altri. Significa raccontare le favole della vita e, quando il tempo passa, la realtà. E’ come coltivare un’aiuola di fiori – dice - custodendola dal maltempo, disinfestandola dai parassiti.
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