mercoledì 20 gennaio 2016
Padre Lombardi ha fatto notare che per la data è prematura qualsiasi anticipazione: «l'invito è stato appena formalizzato».
Francesco: riscoprire il battesimo, senza divisioni
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Il presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia (Ucoii), Izzedin Elzir, che non risulta essere stato oggi tra i latori dell'invito (c'erano invece il dottor Redouane del centro culturale islamico di Roma e l'imam Pallavicini del Coreis) aveva anticipato ieri la possibile data del 27 gennaio. Ma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha fatto notare ai giornalisti che il 27 gennaio è la Giornata della Memoria dell'Olocausto ebraico. Su altre possibili date però il gesuita non si è sbilanciato: «L'invito è stato formalizzato solo oggi», ha osservato. Le precedenti visite in moschea nella storia della ChiesaIl primo Papa a entrare in una moschea è stato Giovanni Paolo II a Damasco (Moschea di Omayyadi, 6 maggio 2001). Poi lo ha fatto Benedetto XVI che in Turchia ha pregato nella Moschea Blu (30 novembre 2006). Infine Papa Francesco ha compiuto lo stesso gesto nel medesimo luogo il 29 novembre 2014 e poi ha varcato coraggiosamente la soglia della Moschea centrale di Koudoukou, a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana (30 novembre 2015). La Grande Moschea di Roma - costruita su terreni donati nel 1974 dal Comune di Roma con l'approvazione discreta di Paolo VI e poi di Giovanni Paolo II e i finanziamenti dell'Arabia Saudita, come rivelò l'allora premier Giulio Andreotti - si trova nella zona nord della Capitale ai piedi dei monti Parioli, adiacente agli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa, ed è sede del Centro islamico culturale d'Italia. Sorge su 30.000 metri quadrati di terreno e può ospitare fino a 12 000 fedeli ma registra nei giorni delle principali festività, come la Festa del Sacrificio, un afflusso di circa 30.000 - 40.000 fedeli. È considerata la più grande moschea dell'Occidente.

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