mercoledì 20 novembre 2013
​«Anche i sacerdoti sono peccatori» ha detto papa Francesco alla folla riunita sotto la pioggia in piazza San Pietro. «Non dobbiamo stancarci di chiedere perdono». E sulla confessione: «meglio diventare una volta rosso che mille volte giallo». IL TESTO INTEGRALE
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"Anche i sacerdoti devono confessarsi, anche i vescovi, perché sono peccatori. Anche il Papa si confessa, ogni 15 giorni, perché anche il Papa è un peccatore". Lo ha detto papa Francesco durante l'udienza generale: "E il confessore sente le cose che gli dico, mi consiglia e mi dà il perdono. E ho bisogno di questo perdono".Nonostante la pioggia battente, si è tenuta come sempre l'udienza generale del mercoledì. Prima della lettura del Vangelo e del suo intervento, papa Jorge Mario Bergoglio ha compiuto il tradizionale giro a bordo della jeep bianca scoperta, dalla quale, dopo aver chiesto all'autista di fermarsi, è sceso per salutare con affetto una donna anziana."Dio sempre ci perdona non si stanca di perdonare, noi non dobbiamo stancarci di chiedere perdono". "le nostre mamme e nonne dicevano: meglio diventare una volta rosso che mille volte giallo", ha aggiunto papa Francesco, citando un immaginario colloquio con un cattolico che non si confessa e in una conversazione con Francesco spiega il perché: "Padre io mi vergogno a dire i miei peccati a un'altra persona"."Il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia e perdona perchè tutti abbiamo bisogno del perdono", ha detto il Papa. "C'è qualcuno che sostiene di confessarsi direttamente con Dio. Si certo, Dio ti ascolta sempre, ma nel sacramento della confessione manda un fratello a portarti la sicurezza del perdono a nome della Chiesa""La Chiesa è depositaria del potere delle chiavi, di aprire o di chiudere, di perdonare. La Chiesa non è padrona ma serva del ministero della misericordia e si rallegra ogni volta che può offrire questo dono divino, il perdono di Dio". Dedicando tutto il suo discorso al sacramento della confessione e al perdono, il papa ha spiegato che "il protagonista di questo perdono è lo spirito Santo»."Il servizio che il sacerdote presta da parte di Dio nel sacramento della confessione è un servizio molto delicato, che esige che il suo cuore sia in pace, che abbia il cuore in pace, che non maltratti i fedeli ma che sia amico fedele e misericordioso, che sappia seminare speranza nei cuori e soprattutto sia consapevole che il fratello e la sorella cerchi il perdono e lo faccia come le tante persone che si accostavano a Gesù perché le guarisse", ha anche detto papa Francesco. "Il sacerdote che non ha questa disposizione di spirito è meglio che, finché non si corregga, non amministri questo sacramento", ha chiosato il Pontefice. "I fedeli penitenti hanno il dovere? - ha chiesto il Papa - No, hanno il diritto di trovare nei sacerdoti dei servitori del perdono di Dio".
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